Riceviamo e pubblichiamo
Prendi una vecchia fonderia che produceva ghisa, da molto tempo abbandonata, ed immaginala come un’officina delle idee. E’ quello che è accaduto anche a Follonica, in provincia di Grosseto, con il contributo della Regione: edifici, laboratori e fabbriche dell’ex-Ilva recuperate e diventate polo culturale e luogo di arte contemporanea a ridosso del centro cittadino da zona industriale inutilizzata che erano, dismesse dagli anni Sessanta. Un esempio di rigenerazione urbana, ma anche sociale e culturale.
L’Officina delle idee di Follonica (e le mostre e gli interventi realizzati al suo interno) sono infatti uno dei progetti finanziati con le risorse di “Toscanaincontemporanea2016”, il bando per valorizzare i giovani artisti under35 – non importa se italiani o stranieri, basta che lavorino in Toscana – e per promuovere la formazione degli studenti delle scuole toscane, oltreché ampliare il pubblico che si avvicina al mondo dell’arte contemporanea.
E stamani la vice presidente ed assessore alla cultura Monica Barni era proprio a Follonica, dove ha partecipato con grande piacere e interesse ad un convegno dell’Officina delle Idee. “Memoria e contemporaneità sono un binomio che diventa utile indicazione per la sfida di chi oggi governa la Toscana, Comuni compresi – ha sottolineato – Con “Toscanaincontemporanea” abbiamo voluto promuovere progetti di qualità per valorizzare e promuovere i giovani artisti che operano sul territorio, oltre ad avvicinare altri giovani all’arte contemporanea da spettatori e fruitori. Ma l’intervento incentiva anche nuove opportunità di crescita culturale e “Officina delle Idee” ha centrato in pieno gli obiettivi del bando, con un proposta artistica originale e di qualità, il cui focus è la visione di Follonica quale luogo ‘esemplare’ di archeologia industriale messo a confronto con i linguaggi artisti ci contemporanei più innovativi, che diventano strumenti culturali privilegiati per la crescita “urbana” della città e del territorio”.