di Stefano Tienforti
Di due semifinali così, ci sarebbe da scrivere a lungo: quattro squadre vere, toste, unite, il meglio di un Memorial equilibrato e ben giocato. Iniziamo, perciò, dalla notizia nuda e cruda: venerdì, alle 10, la finale vedrà opposte Il Ditirambo/Piazza Mercato e Toto’s Cafè.
Chiunque vinca, perciò, all’albo d’oro andrà ad aggiungersi un nome nuovo, dato che abdicano in semifinale sia i campioni uscenti di MB Giardini (battuti 3 a 2) che i pluricampioni dei Cugini di Juberto (sconfitti 3 a 0), lasciando strada a due squadre per cui l’abbonamento alla finalina per il terzo posto stava diventando un fantasma vero e proprio.
Il primo match è una partita bella e dai due volti: nel primo tempo MB Giardini pare superiore, va in vantaggio (segna Tiziano Faluschi dopo una bella combinazione con Daniele Biagiola) e potrebbe incrementare; nel secondo Il Ditirambo/Piazza Mercato pressa alto e prende in mano la partita, ribaltandola con Fabio Perugini (a mezzo servizio, peraltro, per un problema al piede) e Michele Sannino. Il tiro libero finale firmato Gabriele Biagiola serve solo a rendere palpitanti gli ultimi secondi ed a scatenare un’esultanza ancora più grande della panchina lunghissima (la foto lo testimonia) dei Zacchini boys.
In mezzo, tante parate dei due portieri: Tiziano Ercolani tiene vivi i suoi in un primo tempo difficile, Patrizio Torresi ritarda la resa dei suoi quanto possibile. Difficile capire cosa abbia fatto la differenza; forse il maggior desiderio di chi la finale l’aveva, sin qui, sempre solo sfiorata; forse, semplicemente, gli episodi. Uno che potrebbe rivelarsi importantissimo per il torneo è il contrasto tra Simone Serranti e Cecchelin: il primo cade male e ne esce ko per tutta la partita, il secondo si becca un cartellino giallo che, da diffidato, gli costa la finale. Ma emblematico è il palo colto a inizio ripresa, sull’1 a 0, da Gabriele Biagiola, spartiacque di una partita che, da quel momento, cambia padrone.
La seconda partita è, invece, l’ennesimo incrocio tra squadre che si conoscono a memoria, come capita tra quelle che da anni si contendono il titolo. Partono meglio i Cugini di Juberto, e i ragazzi di Gabriele faticano a contenere la rapidità nel dribbling di Mazzacane&Co. Se lo 0 a 0 regge per più di metà tempo, lo si deve anche alla traversa clamorosa che Amos Marrozzi coglie dopo una grande giocata ed un bel tiro. Man mano, però, il Toto’s cresce, ed il vantaggio arriva in seguito ad un’incursione sulla destra di Cascianelli, sulla quale Alessandro Rosati – anno magico per lui: capocannoniere della Corneto Juniores e, da ieri, anche del Memorial – batte un Massimo Lillone Marzi sin lì insuperabile.
La ripresa è tesa, nervosa, d’agonismo puro e grande concentrazione: quella mostrata dal Toto’s in difesa vanifica lo sforzo offensivo dei ragazzi di Blasi che, se hanno una colpa, è quella d’innervosirsi. Più che le espulsioni per proteste, pesano i falli spesi in attacco ad inizio ripresa, che portano presto i gialloblu al tiro libero: quello calciato da Mario Seripa è quasi un rigore, e fa due a zero. Poi la partita procede più sul filo dei nervi che su quello del gioco, Cascianelli inventa un gol incredibile in scivolata e quasi dalla riga di fondo – ma probabilmente la palla era uscita – Lillone e Fabrizio Ercolani chiudono le rispettive porte sui tiri liberi e arriva il fischio finale che Toto Piva aspettava da tre anni: quello che lo porta in finale.
Concedetemi, prima di chiudere, due immagini ed una riflessione che sono fuori dalla cronaca, e diventano mie personali. La prima è l’abbraccio, un po’ nascosto dalla panchina, tra Gabriele e Fabrizio Ercolani che, come i balzi di gioia della panchina del Ditiramb, un’ora prima, racchiude la gioia per un qualcosa sempre sfuggito per poco. L’altra è la grinta di Alessio Nicolini, anche a partita ormai quasi finita, emblema di un gruppo che anche – forse soprattutto – per quel carattere è sempre grande protagonista di questo torneo.
La riflessione, infine, riguarda Marco Mazzacane: è vero che esce espulso, ma prima fa vedere i sorci verdi alla difesa del Toto’s e ad un grande Ercolani; in un torneo in cui giocano i vari Spirito, Cascianelli, Celestini, Serranti e chi più ne ha più ne metta, lui e Ara continuano ad essere due giocatori fantastici.