Riceviamo dal Comune di Tarquinia e pubblichiamo
La seconda edizione del festival si inaugura con un Omaggio a Dante di Stefano Sabelli e dello scultore Ettore Marinelli. In cartellone le conversazioni con Pupi Avati (la Tuscia e il Cinema) Barbara Alberti (amore) e Dario Salvatori (musica e streaming), il teatro di Domenico Iannacone e la grande musica con le star internazionali Beatrice Rana e Ian Bostridge
Dopo il successo della prima edizione, il Festival della Tuscia torna per due settimane a diramare cultura tra i territori che custodiscono le memorie etrusche della penisola. Dal 27 settembre all’8 ottobre i comuni di Sutri, Viterbo, Bassano Romano, Tarquinia, Vitorchiano, Bagnaia e Bolsena ospitano grandi nomi della cultura internazionale che si alterneranno tra conversazioni, spettacoli teatrali, installazioni, performance, incontri con autori e concerti alla scoperta di repertori e programmi inusuali.
Il Festival è sostenuto dalla Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale, presieduta dal Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, e si avvale della collaborazione organizzativa ATCL, Circuito Multidisciplinare del Lazio.
A inaugurare la rassegna, il 23 settembre presso il Museo di Palazzo Doebbing di Sutri sarà “Le campane di Dante”, una Lectura Dantis, sviluppata a temi specifici, trasversali fra le Cantiche, che celebrano il massimo poeta italiano. Sul palco la voce di Stefano Sabelli si alternerà alle percussioni e campane suonate da Giulio Costanzo, attraverso un carillon di campane, tutte fuse dalla Pontificia Fonderia Marinelli, per la prime parte di spettacolo dedicato a Dante e la politica.
La seconda parte, Dante e la scienza, include invece alcuni testi del fisico Prof. Antonio Zoccoli, Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Lo spettacolo si avvarrà della preziosa collaborazione dello scultore Ettore Marinelli, che durante la Lectura realizzerà un busto di Dante partendo da una campana di creta.
Il primo incontro del festival è dedicato all’amore ed è affidato alla scrittrice Barbara Alberti che il 24 settembre presso la Sala Regia Palazzo dei Priori di Viterbo, sarà protagonista di una conversazione su “L’amore è il mese più crudele”, dal nome del fortunato romanzo che racchiude il
suo stile inconfondibile in cui si fondono passione e umorismo, razionalità e capriccio, sacralità e bestemmia. Nella stessa sala, dopo l’incontro con l’autrice, il tenore inglese Ian Bostridge, tra le voci cameristiche più raffinate del panorama internazionale, insieme al pianista Mario Montore affronteranno una selezione di Lieder del periodo romantico composti da Schubert e Schumann.
Il 25 settembre a Bolsena, presso il Palazzo Cozza Caposavi, il Sirius Accordeon Trio è protagonista di un concerto interamente dedicato alla letteratura per fisarmonica, strumento dal suono unico e riconoscibile – spesso accostato esclusivamente a un repertorio folkloristico – che deve le sue origini al genio di Leonardo da Vinci. Il programma, insieme ad alcune composizioni contemporanee di Petri Makkonen, Krzysztof Olczak e Gyula Bánkövi, affronterà la rara musica di Alfred Schnittke, tra le figure artistiche più sperimentali del ‘900 sovietico.
Cinema e territorio sono al centro della conversazione moderata da Fabio Canessa il 28 settembre presso Villa Lante di Bagnaia con il cineasta Pupi Avati che partendo dalla suggestione dei luoghi della Tuscia, scelti come set privilegiati di moltissimi film (da “I vitelloni” di Fellini all’”Otello” di Orson Welles), racconterà l’importanza della provincia, la poesia dei ricordi, il fascino del mistero, la predilezione per il fantastico, attraverso oltre mezzo secolo di cinema italiano.
Saranno gli ottoni dell’Alma Saxophone Quartet a risuonare nella suggestiva Chiesa della Santissima Trinità (Sant’Amanzio) di Vitorchiano il 29 settembre con un omaggio alla grande musica americana. Da Bernstein a Frank Zappa, da Copland a Chick Corea, passando da Gershwin e Glenn Miller, il quartetto di sassofoni affronterà tutta la complessità e trasversalità di uno dei periodi più fecondi della musica moderna.
Tra gli appuntamenti più attesi del festival sicuramente c’è quello del 30 settembre presso la Basilica di S. Maria della Quercia di Viterbo con il recital di Beatrice Rana. La pianista salentina, la cui fama si spinge nei cinque continenti, affronterà un programma denso di sfumature malinconiche e virtuosismo, un caleidoscopio di note che include la Fantasia in si minore op. 28 di Skrjabin, Cipressi op. 17 di Mario Castelnuovo-Tedesco, una selezione di brani di Debussy e la Sonata in si minore S178 di Liszt. Un repertorio nuovo che la pianista affronterà anche in altre sale internazionali durante la tournée 23/24.
Doppio appuntamento il 1° ottobre: una matinée presso il Palazzo Bruschi di Tarquinia che, grazie
alla collaborazione con Avos Project – Scuola Internazionale di Musica, ospiterà un sestetto selezionato tra i migliori studenti della scuola impegnati insieme al virtuoso clarinettista Kevin Spagnolo nell’esecuzione del Settimino in mi bemolle maggiore per archi e fiati, opus 20 di Beethoven. Il concerto serale presso il Teatro Comunale “Rossella Falk” vedrà, invece, protagonisti la violinista Liya Petrova e il pianista Adam Laloum per l’esecuzione della Sonata per violino e pianoforte di Respighi, della Sonata per violino e pianoforte di Debussy e della Sonata per violino e pianoforte di Richard Strauss.
Domenico Iannacone porta a teatro il suo “Che ci faccio qui?”, la docu-serie neorealista andata in onda su Rai3 e che trasforma le inchieste giornalistiche di luoghi e personaggi in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il 5 ottobre presso il Teatro San Leonardo di Viterbo, insieme all’attore, sul palco saliranno anche Francesco Santalucia, per curare la parte musicale, e Raffaele Fiorella al quale è affidato l’aspetto video.
Fondato nel 2013 al Conservatoire de Paris, il giovane Quartetto Arod, vincitore del Concorso ARD
di Monaco e osannato da pubblico e critica, sarà protagonista del concerto del 6 ottobre a Palazzo Brugiotti presso la Fondazione CARIVIT di Viterbo affrontando tre secoli di grande letteratura quartettistica: il Quartetto, op. 76 n. 3 di Haydn, il Quartetto n. 3 op. 73 di Šostakovič e il Quartetto per archi n. 3 in si bemolle maggiore, op. 67 di Brahms.
“La musica ai tempi dello streaming” è il titolo della terza e ultima conversazione della rassegna, il 7 ottobre presso la Villa Giustiniani di Bassano Romano, che vedrà protagonisti il critico Dario Salvatori, Massimo Pistacchi, direttore del Servizio Promozione attività culturali in Italia e all’ estero della Direzione per i beni librari e gli istituti culturali, e Fabio Canessa impegnati a dialogare su uno dei temi più caldi e impellenti dell’industria culturale contemporanea. Nello stesso luogo, per il concerto serale, l’ensemble composto da Massimo Spada, Chiara Sannicandro, Georgy Kovalev e Ludovica Rana eseguirà il Quartetto per piano e archi in la minore di Mahler nella versione di Alfred Schnittke, che circa un secolo dopo dalla versione originale ne ha rielaborato alcuni aspetti, partendo proprio dallo Scherzo abbozzato dal compositore tedesco.
Completa il programma il Quartetto per piano e archi, Op. 20 di Sergej Taneev.
La rassegna si conclude con un grande omaggio al Barocco Italiano, l’8 ottobre presso l’Abbazia di San Martino di Viterbo con il Maestro Marcello de Lisa alla testa dell’ensemble il Concerto dé Cavalieri con un programma che impagina tre Concerti d Vivaldi, due Concerti Grossi di Corelli e una composizione di Berardi.