Riceviamo e pubblichiamo
Domenica 26 giugno 2016, immersa nella verde quiete della Roccaccia si è svolta una grande festa della filosofia. Nella “felicità degli spazi” uomini e donne di età diversissima hanno preso parte ai giochi organizzati dall’Associazione Ludosofica Italiana.
Introducendo lo svolgimento della giornata, il Prof. Locanto ha inteso ringraziare la Preside Piroli per aver voluto fortemente la realizzazione di questo evento e il Presidente dell’Università Agraria Alberto Blasi per aver messo a disposizione gli spazi. Riprendendo il pensiero di Huizinga, Locanto ha sottolineato la profonda valenza pedagogica, etica e politica svolta dal gioco: “Da molto tempo sono sempre più saldamente convinto che la civiltà umana nasce e si sviluppa nel gioco, come gioco.” Il gioco è il “cerchio magico” in cui, nella piena libertà e divertimento, vige un ordine assoluto. Il gioco è lo spazio libero in cui si accede al proprio io remoto. Il gioco è il terreno che ci permette d’incontrare l’altro.
Proseguendo la presentazione delle attività, Arcangela Miceli, presidente ALI e docente formatore della Società Italiana di Counseling Filosofico, ha spiegato il funzionamento dei singoli giochi. I sensi sono strumenti potenti che vanno ascoltati per comprendere il posto che occupiamo nel mondo. Il gioco è potente e deve parte della sua forza ancestrale alla fantasia e al mito. Richiamando il pensiero di Vico e la robustissima fantasia dei fanciulli, così come la forza del senso interiore, Miceli ha voluto fare un omaggio al grande poeta tarquiniese Vincenzo Cardarelli. Proprio le sue liriche hanno fatto da sfondo al settimo senso (il senso interiore). Del resto, la consulente filosofica ha ripreso la suggestiva immagine del mito di Tagete, antichissima divinità etrusca, sorta in veste di fanciullo da un solco coltivato nella valle del Marta, eppure così saggia da dare insegnamento agli Etruschi.
Il presidente Blasi, lieto di inaugurare l’evento filosofico, ha ribadito la sua sensibilità al dialogo fattivo con il mondo scolastico anche attraverso l’attività del consigliere Maria Laura Santi delegata ai rapporti con le istituzioni scolastiche, estendendo la disponibilità degli spazi anche alla sede dell’Università Agraria a Via Garibaldi. Del resto ha ribadito che il patrimonio dell’Università appartiene a tutti i cittadini di Tarquinia.
Si è dato quindi corso ai giochi, in un clima magico e festoso, si è preso contatto con quel mondo interiore così esteso eppure a noi così ignoto. Le splendide illustrazioni di Roberta Angeletti hanno evocato immagini interiori. Gli spettatori – attori hanno dato un loro nome alle immagini rivelando una parte di se stessi. A tavola i gustosi prodotti a chilometro zero dell’Agriturismo La Roccaccia hanno stimolato una sorta di caccia al tesoro del gusto in cui ognuno doveva indovinare l’ingrediente segreto (non scritto nel menù).
Infine dalle note suonate da Giorgio Contestabile (tastiera), Giovanni Pacini (basso) e Gabriele Tamiri (tromba) è emersa la voce dei nostri pensieri. Ognuno ha posto su un grande pentagramma poggiato tra i verdi rami, una parola particolare che risuonava dentro e che sarà suonata come spartito di un ipertesto di condivisione. È stata una bellissima esperienza che ci auguriamo si possa ripetere.