di Attilio Rosati
Sulla scrivania di Conte capo del governo, non allenatore dell’Inter, ci sono molti dossier scottanti. Il più rovente è quello riguardante la revoca della concessione delle autostrade alla famiglia Benetton. Nessuno è d’accordo con nessuno. I penta stellati non hanno dubbi: revoca della concessione e processo per tutti i responsabili delle quarantuno morti del crollo del ponte Morandi.
Il Pd inizialmente ha parlato, per bocca del suo Ministro dei Trasporti Paola De Micheli, di una “Maximulta”, rincarando poi la dose con un “abbassamento dei pedaggi”.
Più squinternata e irrazionale di tutte, la ricetta di Renzi, che si dice pronto ad alzare le barricate, in caso di revoca della concessione, perché “ sarebbe un grave colpo alla credibilità internazionale dell’Italia”. Come dire, che nessuno verrebbe più a prendere concessioni in Italia, per poi non rispettarne i patti e le condizioni con rischio di provocare tragedie irreparabili. Nel tentativo di darsi visibilità, Matteo Renzi si sta completamente scollando dal comune sentire e dal buon senso. Si potrebbe, per una volta, essere onesti con gli italiani.
Di pari passo alle inchieste della magistratura, che accerteranno fino in fondo le responsabilità, si potrebbe sospendere in via cautelativa la concessione al gruppo attuale, assegnandola a un’azienda o a un gruppo di aziende qualificate a mantenere con coscienza ed efficienza e a gestire con efficacia e onestà, sotto il diretto controllo dello Stato. Si potrebbe addirittura tornare a una gestione pubblica della rete autostradale, poiché le competenze e gli organismi adeguati ci sono.
L’unica cosa che non si dovrebbe fare, è continuare a perdere mesi e mesi in chiacchiere senza che se intraveda l’ombra di una soluzione credibile. Ci sono centinaia di trasporti speciali che continuano a girare su ponti che non hanno ricevuto adeguata manutenzione. Un’altra tragedia sarebbe inconcepibile.