di Attilio Rosati
Non so voi cosa ne pensate ma a me il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca mi è simpatico da morire. Durante l’emergenza Covid si è reso protagonista di alcune performances meritevoli di apprezzamento per la forte carica di emotività ed umorismo. A quelli che pensavano di poter organizzare impunemente una festa di laurea, gli ha detto: “Ve la do io la festa di Laurea, vi mando i carabinieri a casa con il lanciafiamme!”. E poi, quando la Protezione civile cominciò a distribuire mascherine, insoddisfatto della qualità del prodotto, le definì maschere di carnevale e dopo aver ben ragionato su tutti i possibili utilizzi, ne ha consigliato l’uso per “pulire gli occhiali”. Poi, instancabile, è andato da Fazio e ha definito “cinghialoni” tutti i suoi conterranei che facevano corsa all’aperto, colpevoli di non sfoggiare un fisico scultoreo.
Non pago di queste imprese, il 18 maggio è passato all’azione e ha ritardato l’apertura di tutti i bar e ristoranti campani di altri tre giorni rispetto al resto dell’improvvida nazione, perché voleva che i distanziamenti sociali venissero confinati in appositi involucri di plexiglass. Sulla riapertura della circolazione libera degli individui fra le regioni, prevista per il tre giugno, ha superato se stesso. È andato da Lucia Annunziata e ha preavvisato che “Non lo so se riapro, deciderò il due a sera”. Il Ministero degli Interni, per nulla divertito dalle esternazioni e preoccupato che ad esse potesse seguire adeguata proibizione solitaria ed estemporanea, ha sfoderato una circolare nuova di zecca, che suona come un “provvedimento anti De Luca”. Sentite qua: “ A partire dal 3 giugno, gli spostamenti fra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali, adottati secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree”. Questa circolare nuova di zecca sembra essere a tutti gli effetti una contromisura alle dichiarazioni rese dalla Annunziata dal Governatore della Campania e motivate dal timore che come sempre, egli faccia seguire i fatti alle parole. Una sorta di “vaccino anti De Luca”, il cui reale funzionamento è tutto da scoprire e verificare.