di Attilio Rosati
Non passa giorno senza che il governo introduca nuove modifiche, integrazioni, emendamenti, al modello di autocertificazione che dovremmo portarci appresso come un beduino porterebbe il corano. Dobbiamo autocertificare praticamente tutto, meno l’unica cosa che in realtà vorrebbero sapere e cioè, che non siamo infetti.
Entrano nel game nuove restrizioni e nuovo controlli: la polizia militare, le multe fino a 2000 euro per chi sgarra, e perfino i droni, che ci controlleranno dai cieli, manovrati da polizie locali che rischiano di decapitarci a colpi di drone per mancanza di adeguato impratichimento nella bisogna di pilotarli. Io ho più paura del vigile urbano con in mano il drone che del corona virus.
Ricapitoliamo: metto il naso fuori di casa e non ne ho valido motivo? O arriva il drone a bassa quota che mi scapoccia sul colpo, o mi arriva un verbale da 2000 cucuzze da saldare entro giorni cinque salvo maggiorazioni. Ma attenzione. Se ho avuto la sfacciataggine di uscire in macchina, c’è anche il sequestro dell’auto e avrò con me l’ultimissimo modello di autocertificazione!?? Nel frattempo che mettevo la mascherina, non ne sarà uscito un altro?? Perché se quello che ho appresso è scaduto e oramai durano meno dello yogurt, sarò trascinato nell’ufficio del Sindaco, dove dovrò ascoltare in esclusiva un comunicato alla cittadinanza in diretta, della durata di cinque ore. Con mascherina, guanti e camice usa e getta e legato in modo da rendere praticamente impossibile orinare. Stare a casa ormai è la cosa più semplice da fare, oltre che la più salubre. Credo che quando questa storia sarà finita per stanare gli italiani dalle proprie abitazioni, ci vorrà un attacco di marines in assetto di guerra. Le fabbriche che sarà necessario riaprire con la massima urgenza, sono quelle che fabbricano pentole e tegami, carenti per eccessivo uso e i professionisti più ricchi del mondo non saranno i calciatori ma i dietologi. I barbieri lavoreranno per un mese con il decespugliatore e finalmente, i supermercati chiuderanno, così, per fare un dispetto. Consoliamoci. In questo momento, ad Ariano Irpino, nevica. Manca solo l’invasione degli alieni e la resurrezione di Little Toni, poi, abbiamo finito.