di Attilio Rosati
Appena il calcio si è fermato, gli italiani hanno smesso immediatamente di essere tutti allenatori e sono diventati repentinamente infettivologi. Essendosi fermato pure il sesso selvaggio, e non potendo nemmeno essere grandi latin lover, si sono sostituiti tutti quanti a Roberto Burioni e a Luciano Onder e cosi abbiamo sentito che la vitamina C blocca il virus, che trattenendo il respiro per dodici secondi si può fare un autodiagnosi, che le mascherine non servono a niente, che a Mosca sono stati liberati 500 leoni per le strade, per far si che la gente non uscisse da casa, che l’aglio oltre che i vampiri ammazza pure il virus, il quale è in grado di volare per cinque metri e che è stato creato da Bill Gates in combutta con le case farmaceutiche che già hanno il vaccino e stanno aspettando il momento buono per venderlo a peso d’oro e altre bellissime cazzate che non sto qui ad enumerare, ci vorrebbe un secolo.
A preoccupare e disorientare più di tutto, però, le dichiarazioni degli esperti. Sentite che cosa ha dichiarato il Direttore del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore della Sanità, Giovanni Rezza: “I test sierologici, non danno un patentino d’immunità, ci dicono solo se un soggetto ha sviluppato o no degli anticorpi, contro il virus, e devono essere accompagnati, eventualmente da un tampone”. Sic et simpliciter.
Dopo dice che uno bestemmia. Ma se i test sierologici non danno certezza che uno è immune, che li facciamo a fare? E soprattutto, a che servono gli anticorpi contro il coronavirus se non proteggono dal coronavirus, a lanciare una nuova moda? Il coronavirus con gli anticorpi? Da che mondo è mondo un anticorpo è sempre servito a evitare una cazzo di malattia. A che serve l’anticorpo del coronavirus se non ti protegge dal coronavirus? Ma la cosa che più inquieta di questa dichiarazione, è: “eventualmente”.
Come sarebbe a dire che se ho gli anticorpi, “eventualmente”, devo fare anche il tampone! Allora devo anche “eventualmente” essere ficcato in una camera di rianimazione e “eventualmente” anche morire! I politici non saranno adatti a tranquillizzare la popolazione, ma i tecnici, ancora di meno. Comincio a pensare che la principale profilassi contro il coronavirus è spegnare la televisione. Sindaco, mandaci al mare! Magari uno per volta, ma mandaci al mare. Oltre tutto, adesso è pure cristallino come mai da trenta anni a questa parte.