(s.t.) “Con il Pd non c’è stato alcun accordo, né scritto né verbale, perché il voto sullo statuto fosse favorevole”. È molto chiaro, in tal senso, Renato Bacciardi, che il giorno dopo il “rumoroso” no alla proposta di statuto dell’Università Agraria presentata dall’amministrazione Antonelli spiega la versione del suo gruppo e sua.
“Si sono susseguiti incontri nei giorni precedenti la votazione – continua – e tra le parti è stato scambiato un solo documento, che lascia intravvedere la prosecuzione di un percorso tra PD e Polo dei Moderati, siglato da Centini e me; ma nulla di più”.
Quello sul presunto accordo non è l’unico “mistero” sulle dinamiche della serata in consiglio: alcune voci riferivano anche di una garanzia data verbalmente da Bacciardi ad Antonelli sul voto d’astensione per permettere a Marco Gentili di lasciare in anticipo l’aula. “Ho chiesto espressamente io al presidente, chiamandolo, di far abbandonare l’aula a Marco ed a sua madre – chiarisce la sua posizione Bacciardi – perché non stava evidentemente bene: le questioni personali umane non devono essere scambiate con quelle politiche. Ho anche detto al presidente che, se fosse servito a mandare via Marco, avrei votato secondo la sua indicazione. Lui mi ha detto che lo avrebbe mandato a casa, ma che avrei dovuto continuare a votare come avevo fatto sin lì”.
Ma alla base del voto contrario, come il vicesindaco tiene a chiarire, non c’è alcun retroscena partitico fatto di accordi segreti. “Allo stato attuale – dichiara – non ho fatto accordi con nessuno: ho dato un voto secondo coscienza, con la massima serenità e trasparenza. Di quella proposta di statuto non ci piacciono alcuni aspetti, e sin da dicembre ho chiesto un incontro con il PD in cui ho motivato le perplessità del mio gruppo, aggiungendo come secondo me lo statuto nuovo fosse compito da lasciare al prossimo presidente”.
Ma tutto questo quanto inciderà sul ruolo in giunta comunale del Polo dei Moderati? “So che, essendo gli unici alleati del PD sia al Comune che all’Agraria, problemi ce ne saranno: i primi che pootremmo capitolare siamo proprio Letizia La Valle e io. Ora, perciò, mi aspetto un incontro con il PD in tal senso”