Riceviamo da Massimo Erbetti e pubblichiamo
Non volevo intervenire sulle sterili e propagandistiche “chiacchiere” da bar degli ultimi giorni sulla fake news che il M5s Viterbo abbia votato a favore degli aumenti tariffari delle bollette Talete, ma a quanto pare c’è chi vuole strumentalizzare e far credere ai cittadini di essere il “paladino dell’acqua pubblica”, quando nella realtà dei fatti blocca la legge regionale 5 dal 2014, che vale la pena di ricordare è l’unico strumento valido per superare Talete. Nell’ultimo consiglio comunale, il PD per mano della sua capogruppo Ciambella presenta un odg, a mio avviso vuoto e irrealizzabile, nel quale al primo punto si vorrebbe impegnare il sindaco a: Revocare, quindi mettere in discussione il voto dato all’odg dell’assemblea Ato del 30.12.2019 per conto del nostro comune perché non si possedevano tutti gli elementi per poter votare consapevolmente”.
Gli elementi per votare c’erano e come se c’erano! Questa richiesta di revoca di un voto espresso in assemblea è ridicola e solo propagandistica, per questo motivo non l’ho votata. La realtà dei fatti per noi è un’altra, e l’ho ribadita proprio durante il consiglio comunale in questione: per il comune di Viterbo il voto è stato espresso da un consigliere che – secondo noi – non aveva la necessaria delega per votare, per cui il voto non è valido.
E come si può revocare qualcosa che non è valido? Il voto infatti non va revocato: va annullato! A tale proposito ho preparato un ordine del giorno in merito alla regolarità del voto del delegato di Viterbo all’assemblea Ato del 30.12.2019, ed una comunicazione al segretario generale.
Al netto della propaganda PD, la consigliera Ciambella dovrebbe sapere, visto la sua esperienza amministrativa che attualmente l’unico modo per superare Talete è quello di attuare la legge regionale 5 del 2014. E come mai la consigliera nel deliberato del suo odg non fa mai riferimento alla legge 5? E perché nei 5 anni in cui è stata vice Sindaco non si è mai mossa in quella direzione? Anzi è andata nella direzione opposta? Come mai nel tavolo di confronto proposto dalla Ciambella non compaiono i comitati per l’acqua? Ci spieghi inoltre la consigliera, cosa accadrebbe nel caso di fallimento di Talete, chi pagherebbe i debiti che per il solo comune di Viterbo ammontano a 8 milioni di euro? Ma lo sa la consigliera che nel caso di fallimento Talete sarebbe il giudice fallimentare a decidere il futuro? Lo sa consigliera che per legge, nel caso di fallimento, per 5 anni il comune non potrebbe aprire una nuova società avente lo stesso scopo?
L’unica soluzione reale e fattibile che tutela gli interessi dei cittadini viterbesi è l’ordine del giorno da me presentato durante Consiglio straordinario del 19 novembre 2019 che fu approvato all’unanimità (e ripreso anche in molti comuni della provincia), consiglio al quale guarda caso la consigliera era assente. E visto che era assente, vale la pena ricordare cosa fu votato quel giorno riguardo le tariffe di Talete: A votare contrariamente ad ogni ulteriore aumento tariffario oltre che a proporre un ritorno alle tariffe ante aumento gennaio 2019, qualora il mutuo perequativo di 35 milioni di Euro non venga concesso entro il 31 dicembre 2020”. La realtà, consigliera Ciambella, è questa, tutto il resto sono chiacchiere.
Massimo Erbetti
Consigliere comunale M5s