Missione compiuta, ancora una volta, e con grande, grande soddisfazione: per il quarto anno di fila la Polisportiva Montalto porta i suoi atleti al traguardo della 100km del Passatore: stavolta a completare il percorso tra Firenze e Faenza sono stati Enzo Valentini e Gianni Niccoli, che con quella conclusa domenica arriva a quota quattro partecipazioni consecutive, peraltro fissando il suo personal best.
“Anche questa è fatta! Correre una gara leggendaria come il Passatore mi ha reso più consapevole e soddisfatto di me stesso. – il racconto di Enzo Valentini, che ha chiuso la prova in 10 ore e 30 – Sono partito con tanta voglia di fare bene e ho raggiunto il fatidico Passo della Colla senza tante difficoltà. Ho corso bene fino ai 70 km. poi ho iniziato a sentire la stanchezza, ma è proprio qui che viene il bello: ho mantenuto la calma e la lucidità e soprattutto l’atteggiamento positivo, e all’occorrenza ho alternato un po’ di camminata alla corsa. Non avrei mollato per niente al mondo! Sapevo che il traguardo era lì, ed è arrivato! E’ stato bellissimo, mi sono emozionato e divertito: ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito, in particolare mio cognato Fortunato che mi ha accompagnato per buona parte del percorso con la bici e mi ha sostenuto moralmente nei momenti più difficili. E un grazie a mia moglie Alessandra e mia sorella Daniela, che hanno fatto il tifo per me lungo il percorso!”
“Passatore avvisato, mezzo salvato! – racconta soddisfatto Gianni – Sì, mi sono preso la rivincita sul 2018: per carità finirlo era stato un successo lo stesso per me, però quelle due ore in più mi avevano lasciato con l’amaro in bocca. Sono partito da Firenze motivato e carico, ho dosato bene le forze per superare le asperità fino alla Colla. Dopo Marradi non è mancato il momento di crisi, ma ho avuto la tenacia di recuperare le forze diminuendo un po’ l’andatura. Arrivato a Brisighella ho deciso di dare il massimo per finire in bellezza. Quei km e km di rettilineo sono infiniti ma non mi sono mai demoralizzato, ed ecco arrivare la rotonda di Faenza, la famosa rotatoria del Passatore, le luci, la gente che incominciava ad incitarti da lontano ed infine il traguardo… il mio Passatore si concludeva con poco più di 11 ore!”
“Se sono riuscito in questa fantastica avventura – conclude Gianni – è stato anche grazie alle persone che credono in me: Stefania che, ormai accompagnatrice da quattro edizioni, è impeccabile in tutto, dalla logistica, all’alimentazione e per ogni necessità che si pone, Jacopo con Francesca che con i loro cori, sorrisi e incoraggiamenti hanno animato i momenti più difficili, il Presidente Massimo con tutta la mia squadra, la Polisportiva Montalto, per il loro costante interessamento. Complimenti infine ad Enzo, mio compagno di squadra, per il suo primo eccezionale Passatore”.
“Quarta esperienza da accompagnatore alla 100 km più bella del mondo. – racconta invece la moglie di Gianni, Stefania – Sapevo che stavolta sarebbe stata difficile, per due motivi: perché per la prima volta non c’era Massimo a confortare e darci consigli e perché Gianni sentiva particolarmente la gara di quest’anno, per riscattare il problema che lo aveva portato, lo scorso anno, a concludere la sua gara con due ore di ritardo rispetto al suo personale”.
“A Borgo San Lorenzo – continua – km 33, passa Enzo, con un ottimo tempo, poi Sergio, poi Simona e Vincenzo, poi Mauro e poi eccolo, in anticipo di un quarticello d’ora… il mio Capitan America!! “Come va Già?” “E’, bene, via, vado”. Al 48esimo km, proprio sul passo, è ancora in anticipo sulla tabella di marcia, sta bene, parecchio: “Come va Già?” “E’, bene, via, vado”. Dicono quelli esperti che è a Marradi, che comincia la 100. Ed eccolo, ancora con un buon tempo, ancora con parecchio anticipo, un anticipo che cresce: “Come va Già?” “E’, bene, via, vado”. Ci spostiamo a San Cassiano. Arriva. Molto anticipo, una quarantina di minuti. Non ha la stessa faccia di Marradi. Sorride, ma non è lo stesso. “Come va Già?” “E'”. non lo dice “bene”. Si siede al ristoro, io rido, sorrido, sdrammatizzo, non devo farmi vedere preoccupata, ma lo sono. Siamo al 76esimo km, la strada è ancora molto lunga. Lunga, di notte e solo. Sono preoccupata. “Via, vado”. Parte, ma cammina. Aspetto un po’, quando lo sorpasso lo incitiamo e allora accenna una corsetta. A Brisighella, km 88, arriva con un piccolissimo anticipo, penso che forse ci siamo, si sta riprendendo. Ne ho la conferma quando lo chiamo mentre lo vedo arrivare, perché pure se è notte il suo passo lo riconosco da lontano. “Gianniii!” “Ooo”. A posto, sta meglio. Allora mi fermo al 94esimo. Le luci di Faenza si vedono già in lontananza, non piove e non fa freddo. Arriva, ha recuperato quasi tutto il vantaggio che aveva perso. Sta bene. Stavolta si, lo posso dire. “Come va Già?” “Bene, bene” “Vado a Faenza” “Pure io”.
“Sulla strada che porta all’arrivo affianchiamo ed incitiamo i podisti che percorrono le ultime centinaia di metri, – conclude Stefania – passano pian piano tutti quelli che lungo il percorso stavano davanti a Gianni. Ci siamo, starà per arrivare. ECCOLOOOOO, arriva in anticipo rispetto a come lo aspettassi, sono lì a fargli la foto, lo chiamo, mi sorride, un sorriso pieno, soddisfatto, felice. Stanco, sfinito, ma felice, gli ridono gli occhi. Il mio Capitan America è riuscito nella sua impresa, ha fatto il suo personal best, ha riscattato quel tempo dello scorso anno e arriva anche sotto le 11 ore e trenta minuti, proprio come voleva. Il mio mito! I primi ringraziamenti vanno a lui, che ogni volta mi insegna che volere è potere. Poi a Massimo, perché se non fosse stato per lui non ci saremmo mai avventurati in questa impresa (che evidentemente gli è piaciuta, visto che la sta facendo per quattro volte consecutive). Infine, ultimi ma non ultimi, a tutti i nostri compagni della Polisportiva Montalto, che ci sono stati vicini in ogni momento, chiedendo notizie, informazioni che hanno chiamato ad ogni ora e che sono stati svegli fino all’arrivo, alle 2.16 di una calda notte di fine maggio.
“Anche la nostra esperienza da accompagnatori e’ stata mozzafiato – le parole infine di Daniela, la sorella di Enzo – che poi a raccontarla non rende mai quanto viverla. Dopo il via, tutti di corsa verso Borgo San Lorenzo: giusto il tempo di parcheggiare su al passo della colla e finalmente arrivano, provati si ma Enzo stava bene. Arriviamo a Marradi e fin qui tutto fila liscio, ormai è notte e la corsa inizia ad assumere tutto un altro fascino, cosi proseguiamo per San Cassiano: eccoli che arrivano, lo incoraggiamo ma la fatica si legge nel viso e il passo non è più quello fluido di prima. A Brisighella, li gli si leggeva addosso il massimo della concentrazione che un atleta può avere pur di arrivare al traguardo, poi gli ultimi 10km per Faenza e finalmente ecco il corso: credo che l’ultimo km sia stato infinito e carico di emozioni. Sinceramente spero di ripetere questa esperienza anche se e’ un po folle per chi la corre e per chi la segue, ma quel pizzico di sana follia nella vita ci sta anche bene quindi ringrazio Enzo che ci ha dato la possibilità di affiancarlo, mia cognata con quale ci siamo tanto divertite e la Polisportiva che ha seguito e ci ha sopportato fino a tarda notte! Siete tutti super!”