(s.t.) Salvo clamorosi e ad oggi imprevedibili colpi di scena, sarà Alberto Blasi il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni per la presidenza dell’Università Agraria di Tarquinia. È questo il responso del confronto avuto nella serata di lunedì all’interno del Partito Democratico, incontro che dovrebbe aver posto fine alle discussioni sulla candidatura che dovrà provare a succedere ad Alessandro Antonelli, reduce da due mandati consecutivi a via Garibaldi.
La decisione è caduta su Blasi a seguito di una votazione che ha visto contrapposto l’attuale consigliere comunale ed amministratore dell’Ente a Daniele Ricci, storico esponente PD e già candidato in passato, senza successo, alla guida dell’ente. In realtà, alcuni esponenti del partito, primo tra tutti il sindaco Mazzola, avevano tentato di evitare la soluzione della votazione, spingendo verso l’unanimità nei confronti di un candidato unico, individuato in Blasi; ma alla fine è servita la conta per sancire chi rappresenterà il partito come candidato presidente alle prossime elezioni.
Blasi va a ricoprire, quindi, il ruolo che in precedenza pareva destinato prima a Bonelli – che però aveva scelto di fare un passo indietro quando ancora le voci erano solo rumors – quindi a Leoncelli, possibile uomo del Polo di Moderati quando un accordo tra le due forze politiche sanciva la candidatura a favore degli uomini legati a Renato Bacciardi. Saltate tutte queste dinamiche e spentesi le voci confuse delle ultime settimane, arriva la decisione: in attesa di capire quanta coesione dimostrerà il partito in sede di campagna elettorale e come vivranno gli equilibri con il Polo dei Moderati.
Nulla di certo trapela, invece, su quale sarà il principale sfidante, quello chiamato a rappresentare il centrodestra: tutto lascia pensare che il nome sarà quello di Manuel Catini, consigliere d’opposizione all’Ente negli ultimi cinque anni, che già da tempo soprattutto via Facebook ha lanciato la propria disponibilità. Da capire, però, come all’interno della forza politica si riesca a trovare la quadratura del cerchio su un nome che ad alcuni, in seguito agli eventi delle scorse elezioni comunali, pare risultare non del tutto facile da digerire.
E mentre si attende di capire quali e quante altre liste parteciperanno alla corsa – si vota il 25 ottobre, tempo sino a fine settembre per la presentazione dei candidati – sembra che alcuni personaggi della cosiddetta società civile stiano lavorando ad un progetto non si sa quanto provocatorio o effettivo: mettere assieme una lista il cui unico punto programmatico sarebbe – in caso di affermazione elettorale – di porre in essere tutte le azioni possibili per provvedere allo scioglimento dell’Università Agraria di Tarquinia.