Si chiamava Luciani l’arbitro che ha improvvisamente smesso di arbitrare la gara e ha cominciato a condizionarla pesantemente, vanificando l’egregio lavoro che squadra e tecnico avevano compiuto in settimana.
Dopo neanche un quarto d’ora un ritrovato Bisozzi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, compie una prodezza e infila Di Stefano; poco dopo ci riprova imbeccato da Granato e solo una grande parata del portiere ostiense evita la capitolazione dei ragazzi di un agitatissimo Caputo. A tre minuti dalla fine l’episodio chiave; già prima alcune plateali scorrettezze degli ospiti erano state completamente ignorate dal direttore di gara; nella circostanza, un difensore della Corneto sta per rinviare il pallone in piena area quando Toscano lo afferra per la maglia in modo assolutamente palese e lo scaglia a terra. Irrompe Villanueva e segna un gol inesistente perché avrebbe dovuto essere anticipato da un fischio e da un’ammonizione ai danni di Toscano. Da quel momento il direttore di gara perde la trebisonda.
Nella ripresa i ragazzi di Mister Gufi creano almeno 4 chiare occasioni da rete disputando una grande gara con Tamalio, Granato, Elisei ed il solito Spirito che non cede un millimetro di campo; Luciani espelle un innocente Nazzareno Gufi e forse preoccupato che gli venga un malore dalla rabbia… espelle anche il medico sociale (temeva che potesse entrare in campo e decidere il match, dopo tutto si chiama Spirito pure lui! Meglio non rischiare.)
Entra invece Rosati, al posto di un esausto Gravina, che si invola sulla fascia e viene scaraventato a terra da Di Donato. Il rigore è solare, ma non per Luciani che invita l’attaccante a rialzarsi ma senza ammonirlo per un eventuale simulazione. Una delle tante incongruenze grazie alle quali l’Ostia Mare può tirare un sospiro di sollievo e portare a casa un punticino immeritato.
Classifica tratta dal sito fiatti.com