di Attilio Rosati
La Corneto è fatta così. Si chiama “Sindrome di Lazzaro”: non appena si imbatte in un malato grave – e la Caninese lo era, come testimoniano le cinque sconfitte consecutive precedenti alla gara di ieri – subito si adopera per compere la miracolosa resurrezione ed anche stavolta il prodigio si è compiuto! Battute a parte, forse è mancata quella determinazione che pure domenica scorsa contro il Pisoniano la squadra di Mister Granato aveva mostrato.
Stavolta i locali cominciano la gara letteralmente terrorizzati dall’eventualità di perdere l’ultimo treno per i play out ma gli etruschi non “leggono” la gara e per tutto il primo tempo giocano a far i timidi con i prodi di Mister Castagnari: “Attacca tu!” “No, attacca prima tu”, “Dai, attacca tu”. Ad interrompere il flirt, arriva puntuale il fischio del Sig. Centi di Viterbo, che merita una citazione per l’equilibrio e l’intelligenza con cui ha diretto l’incontro, a sanzionare la fine della soporifera prima frazione di gioco. “Beh? Tutto qui ”, si domandano i tifosi. Magari! Nel secondo tempo le due compagini tentano un tardivo quanto indispensabile risveglio ma a decidere la partita sono due episodi, entrambi a favor di Caninese: al 18’ della ripresa, una staffilata di Bisozzi respinta da Baroncini che finisce sui piedi di Provinciali – impossibile non segnare – e al 33’ minuto, sull’unica indecisione difensiva della Corneto, D’Orazio, subentrato al posto di Faina, serve Provinciali che a porta vuota raddoppia.La Corneto reagisce ma senza troppa convinzione, il risultato resta invariato.
Sono mancate molte cose: un pizzico di spregiudicatezza, il sostegno convinto ed agguerrito del centrocampo, i cross al centro, che non sono arrivati mai, la fortuna di Rosati e la brillantezza atletico tattica del Capitano che, purtroppo, può capitare anche ai migliori, è incappato in una giornata storta. Che dire? Siamo oramai abituati ai miracoli, nel bene e nel male. Ce ne vorrebbe uno nel bene.