Riceviamo da Giorgia Pusceddu e pubblichiamo
Ancora non è stata del tutto metabolizzata al Valle del Marta la notizia della conquista nella competizione mondiale “World Spirits Competition 2020” di San Francisco dei primi tre scalini del podio, dei tre alcolici, prodotti nell’opificio aziendale della piccola cittadina del litorale tirrenico, il Brandy NUMA, la Grappa Tarquinia e l’Amaro Tarquinia, che si guadagnarono la medaglia d’oro, d’argento e di bronzo.
Erano i primi giorni di marzo, proprio in coincidenza dell’inizio della pandemia Covid-19 in Italia, che peraltro ancora oggi imperversa in molti Paesi del Pianeta, quando la grandiosa notizia gettò una ventata di sollievo su tutto lo stivale: “Finalmente un annuncio positivo in un momento così drammatico per il nostro Paese!” – decantarono molti giornali in tutta Italia, che commentarono l’esito della competizione, volendo in qualche modo caldeggiare il popolo italiano che anche nei momenti più difficili riesce a tirare fuori grandi storie di piccoli successi, che da sempre hanno evidenziato le grandi capacità del nostro manifatturiero.
A San Francisco ormai da più di 20 anni, nel periodo di marzo si tengono due competizioni mondiali, tutte e due riferite agli alcolici: una il World Spirits Competition che elegge i migliori alcolici prodotti nel mondo per le caratteristiche organolettiche e l’altra il World Design Competition che promuove l’estetica, la bellezza della bottiglia e l’etichetta.
La competizione elegge le 50 bottiglie più belle al mondo, il motto del concorso è: “Perché anche quello che è fuori è importante”. Lo confermano Joel Blum (Progettista grafico e consulente di marketing dei concorsi di San Francisco, Los Angeles, sfspiritscomp.com), Patti Managan (Direttore principale e creativo, Imagine That Design Studio, San Francisco, imaginethatsf.com), Robert Ricetti (Designer del packaging, Riccetti Design, San Francisco, robertriccetti.com) e Kim Webb (Fondatore, Webb Design, San Francisco, webbdesign.com) che affermano: “Man mano che gli scaffali degli alcolici diventano più affollati, l’estetica gioca il ruolo più importante ed è quindi l’impressione visiva che spesso suggerisce la scelta di un prodotto piuttosto che un altro.” Il Concorso World Spirits di San Francisco non poteva quindi non tener conto di questi fattori ed ha per questo, organizzato una seconda competizione il “World Packaging Design” che valuta la creatività, l’impatto, l’esecuzione e l’efficacia complessiva del l’estetica del packaging di un concorrente.
I primi giorni del mese di giugno, saranno pubblicati sul sito internet del World Spirits i risultati delle 50 bottiglie più belle al mondo, non resta che fare il tifo per la piccola azienda italiana che anche in questa occasione è stata selezionata con tutti e tre i prodotti già premiati a marzo, il Brandy NUMA, la Grappa e l’Amaro Tarquinia.
Giorgia Pusceddu