(s.t.) Ci torniamo sopra, oggi, perché con estrema cortesia l’amica Anna Maria Vinci, corrispondente del Corriere di Viterbo, ci ha messo a disposizione alcuni dei video realizzati in quell’occasione. E perché la vicenda merita, comunque, qualche riflessione.
Al centro di tutto c’è la querelle sulla presunta – anzi, ormai fantomatica – mega discarica con termovalorizzatore che, secondo quanto diffuso dalle cronache, sembra dover sorgere al confine tra Tarquinia e Monte Romano: una storia rivelatasi, però, tutta una bufala, architettata dagli autori del programma TV “Nemico pubblico” e congeniata assieme ad alcuni complici del territorio, come svelato nella serata di presentazione dell’ipotetico progetto svoltasi venerdì scorso al teatro di Monte Romano.
Viene da chiedersi, innanzitutto, perché per un esperimento simile – anche se probabilmente il termine “burla” riassumerebbe meglio quanto andato in scena – sia stato fatto proprio qui. C’è chi dice perché lanciare una minaccia in un territorio già martoriato è sin troppo facile, per ottenere le reazioni decise quantomeno degli ambientalisti già in aperta battaglia su molti fronti. Chi, invece, ipotizza che la scelta si sia basata sul clima comunque mai troppo aggressivo che le popolazioni hanno mostrato nel subire le già citate, precedenti servitù. Ad ogni caso, proprio per i numerosi casi di soprusi ambientali e decisionali subiti – più o meno colpevolmente o passivamente – da questi territori e dalle popolazioni che li abitano, impongono una riflessione: è questa “TV verità”, come l’avrebbe definita uno degli autori presenti?
Viene da chiedersi, soprattutto, dove fosse la TV verità quando le popolazioni del territorio hanno combattuto – e tutt’ora le combattono – le minacce portate da altre realtà, a partire dalla riconversione a carbone della centrale Enel passando per l’autostrada. Quale servizio televisivo ha indagato – con mezzi ben più efficaci e potenti delle singole associazioni del territorio – sui rischi che essi comportavano. Avete mai sentito parlare un programma Rai delle emissioni di mercurio dal camino di Torre Nord? Andare a domandare carte alla mano ad Enel risposte su quel fronte? Oppure avete ricordo di inchieste televisive – ad eccetto di un servizio a lavori iniziati su Report – sull’effettiva capacità nazionale nel finanziare sino al termine un’opera come l’autostrada tirrenica che a quanto pare, oggi, a fatica vedrà terminati i pochi chilometri sin qui realizzati smembrando un territorio? Solo il mese scorso qualche telecamera si è affacciata ad osservare il delirio stradale creato con i lavori, guarda caso dopo che il governo pare aver cambiato idea sull’opportunità economica di completarla…
Insomma, se quella di Monte Romano è stata Tv verità, lo è stata nel modo più facile: ci riserviamo, comunque, di attendere la trasmissione del servizio completo per una valutazione più completa.
Intanto ci chiediamo se i due sindaci presenti, Mazzola per Tarquinia e Testa per Monte Romano, sapessero. Per il secondo, pare difficile credere il contrario: se in una cittadina come Monte Romano arriva una troupe Rai, anche sotto falso nome, e si concede la disponibilità del teatro, o il primo cittadino lo sa – e nell’occasione recita – oppure i monteromanesi hanno scelto un sindaco pericolosamente superficiale.
Per quanto riguarda Mazzola, pare fosse in buona fede, anche se alcuni dei suoi assessori affermano di sapere che fosse una beffa – ma magari solo per evitare la figura dei creduloni – ed altre testimonianze lo vorrebbero invece coinvolto nello scherzo. In effetti sarebbe ancor più beffardo, per i tarquiniesi, vedere un sindaco così determinato in difesa del proprio territorio quando in questi anni la città è stata vittima pressoché passiva, dal punto di vista politico ed amministrativo, delle invasioni barbariche di Enel e Sat. Ad ogni modo, l’occasione per confermare questa rediviva combattività Mazzola potrebbe averla presto: il mega termovalorizzatore su cui a Monte Romano giocavano potrebbe a breve arrivare davvero a Montalto di Castro. Vedremo se in quell’occasione il sindaco e forse futuro presidente della Provincia mostrerà gli artigli, o se la TV verità si schiererà a tutela di una regione massacrata.