Datio in solutum, Roma Vetus, rendiconto finanziario ed altro ancora: la cronaca in diretta dei nove punti all’ordine del giorno del consiglio comunale del 30 aprile. Inizio previsto, ore 9.
Ore 9 e 25
Al via il consiglio, assente Maneschi all’opposizione, Regolo e Rabbuffi in maggioranza. Seduta aperta. Maneschi comunica via lettera l’impossibilità a esser presente. Non autorizzata la richiesta del M5S per le riprese video. Mazzola parla della querela ricevuta dalla Blasi: “Prima volta che un sindaco querelato per quello che dice in consiglio. Possibile controquerela per calunnia, ci vedremo in tribunale. A tutti può succedere che scappi una parola, poi con intelligenza uno dice in forma politica. Un consiglio a tutti: state attenti a quello che dite”. Celletti: “Le parole hanno una loro importanza. Ci fossero state le riprese video ora non saremmo a fare questa discussione. La consigliera Blasi ha ritenuto di fare questo passaggio, la parola estorcere riferita a un avversario politico non va pronunciata in consiglio comunale”. Il dibattito si sposta con discussione sulle querele ai cittadini ai tempi delle proteste sul carbone, Mazzola ribadisce che i cittadini sono stati denunciati direttamente dalla DIGOS, più una quella a due persone per quanto urlato in consiglio comunale. Blasi: “Condivido quanto detto dal sindaco, faccio appello a Silvia Blasi a ritirare la denuncia: se nel discorso politico sfugge una parola poi chiarita, siamo pronti a testimoniare”. Mazzola: “Cambiamo discorso, un pensiero ai Carabinieri feriti fuori da Palazzo Chigi mentre svolgevano il proprio lavoro. Condanno chi afferma che chi ha sparato ha fatto bene, é sbagliato continuare con questa campagna contro i politici, va fatta contro i politici e i tecnici non onesti. Difendo la categoria dei politici, la politica dal 1945 in poi ha portato avanti la vita in Italia, non i gruppettari che hanno sempre avuto vita breve”. Palmini esprime la contrarietà all’utilizzo degli impianti di Torrevaldaliga per bruciare i rifiuti da parte del consiglio comunale, votata all’unanimità.
Raccomandazione scritta di Serafini e Meraviglia sulla datio in solutum. Meraviglia, dopo aver sottolineato come solo per poco ci sia il numero legale: “La delibera sulla datio in solutum prende in considerazione i dati tecnici, ma non le valutazioni politiche. Con chiarezza va affrontata questa situazione, per capire cosa poteva o doveva esser fatto, per rispondere alle esigenze dei cittadini che pagano i loro debiti nella forma monetaria, e non in trattazione. Abbiamo modificato il regolamento ICI per arrivare a questa delibera, e va detto con chiarezza che solo un ente, l’Agraria, che ha fatto questa richiesta. Va detto che andavano fatti accantonamenti all’Agraria, prima di arrivare a questa situazione dopo tutti i gradi di giudizio. Dobbiamo esprimersi sulle responsabilità politiche e sui modi in cui è stata gestita la situazione, che a mio avviso lasciano molto a desiderare”. Poi parte la lettura di un documento, che parla di incapacità dell’Universita nell’onorare il debito, senza alcuna responsabilità comunale, delle possibili pesanti ripercussioni e di perplessità sulla gestione Antonelli, che avrebbe dovuto accantonare negli anni, riducendo la capacità di spesa e, di conseguenza, anche la presenza mediatica dell’Ente. Battibecco tra Meraviglia e Antonelli in platea. Meraviglia propone una riduzione dei costi dell’Ente, partendo dalla riduzione della giunta, quindi parla di dimissioni di Antonelli in quanto rappresentante legale dell’Ente. “Si amministra da otto anni, qualcuno la responsabilità dovrà pure prendersele”. Mazzola: “Comune non é controllore dell’Università Agraria. Eppoi tutto il gruppo dell’opposizione, all’Agraria, vota a favore della datio in solutum in consiglio d’amministrazione. E ora al consiglio uscite con questo documento? Caro Serafini, nemmeno in casa vi parlate, già che tuo fratello é consigliere d’opposizione all’Agraria”. Serafini: “Mio fratello fa per dovere gli interessi dell’Agraria. Io vi ho chiesto di informarvi sulle possibili incompatibilità, non avendo ricevuto risposta ho consultato un mio legale. Per questo, e per possibile mia incompatibilità, non parteciperò al voto”.
Meraviglia: “Visto che siamo coinvolti, credo sia giusto per noi poter giudicare e dare il nostro parere politico sulle responsabilità dell’Agraria. Dal punto di vista del vantaggio della transazione, é ovvio che l’Agraria abbia tutti i vantaggi: normale che i consiglieri lo abbiamo votato. Il consiglio comunale invece deve fare uno sforzo enorme per questa transazione”. Votazione, maggioranza compatta nel no, l’opposizione tutta favorevole. Raccomandazione respinta.
Ore 10 e 05
Inizia ufficialmente la discussione sulla datio in solutum, della quale di fatto si discute da mezz’ora. Palmini ricorda l’iter e dà lettura del documento: si tratta di una transazione di beni tra Agraria e Comune per saldare il debito della prima per pagamenti ICI di anni trascorsi, dal 1993. In beni in questione sono la Caserma dei Carabinieri ed alcuni appartamenti, oggi di proprietà dell’Università Agraria. Bagarre a sorpresa: Mazzola comunica che si sta sperimentando la registrazione del consiglio comunale. Discussione sul fatto che la registrazione é partita a inizio consiglio, all’insaputa di tutti. Palmini risolve la questione, la registrazione parte da ora. Blasi: “Le responsabilità di questi atti non sono di chi amministra oggi, e anzi questi ultimi anni di amministrazione hanno scongiurato situazioni ancora peggiori. Già nel 2003 lettere di Rosati parlano di situazione drammatica dell’Ente. Il sindaco Giulivi già nel 2003 scriveva per dare disponibilità alla transazione tramite il passaggio di un bene tra gli enti. Invece si arriva oggi, e noi ereditiamo una situazione non positiva: la sentenza definitiva é del 2009, e da allora Antonelli e Mazzola lavorano ligi al dovere per addivenire a questa soluzione, scongiurando i 9.000 euro al mese di interessi che paghiamo. Da quando é arrivato il parere della Corte dei Conti si é lavorato tecnicamente per arrivare a questa soluzione. Le alternative? O la vendita del bene, per pagare il debito, perdendo un bene della comunità tarquiniese che, così, invece manteniamo. Oppure il pignoramento, o ancora la soluzione dell’allora commissario Ciufolini: paghino tutti i cittadini tarquiniesi, i ruoli allora erano già pronti. Non votare oggi significa mandare i ruoli a tutti i tarquiniesi. L’accantonamento é Rosati che inizia a farlo, con l’avvocato di allora che dice di non pagare. Voterò questo documento, diamo prova alla cittadinanza che si è fatto il percorso più breve per trovare la soluzione migliore”.
Ore 10 e 26
Celletti (M5S): “Parlate di responsabilità di tutti, ma noi queste responsabilità non la sentiamo, non l’abbiamo avuta. È comunque anche dalla vostra parte ci sono defezioni, non c’é questa grande compattezza. E c’é il problema del conflitto d’interessi, con consiglieri che votano sia all’Agraria che in Comune. Io son stato votato dai tarquiniesi per fare il bene del Comune, alcuni di voi per fare gli interessi di entrambi gli enti, e questa é una grossa anomalia”. Serafini: “Dal discorso di Alberto, pare volesse lanciare la sua candidatura da presidente dell’Agraria. Ma per farlo bene devi anche proporre di risolvere le anomalie che ci sono. Dovete esser coscienti che l’Università Agraria e il suo organico va rimodulato”. Minniti: “Perché i gruppi politici voteranno in maniera diversa all’Agraria e al Comune? Perché in sedi differenti si difendono interessi differenti. Chiaro che c’é un grosso conflitto di interessi, era più saggio far approvare questo atto a un commissario, ma così non sarà. Dal punto di vista tecnico fatto un lavoro enorme, per cui va ringraziato il personale tecnico. Ma questo atto mette in difficoltà il consiglio comunale: quando la tendenza pubblica é a sdemanializzare, noi andiamo a acquisire un bene che non serve, e per cui affronteremo anche spese di manutenzione. Dalla situazione debitoria dell’Agraria si deve uscire con il sacrificio di tutti, ma quale sacrificio fa l’Agraria in questa situazione? Sarebbe il caso di ripensare l’Agraria in un’altra maniera: faccia l’ente agrario, saldi le situazioni debitorie prima di pensare a vicende generali”. Meraviglia: “Oggi é normale che l’Agraria tenti di fare la fotocopia del Comune, quando le competenze sono distinte e chiare a tutti i cittadini? C’é l’assessore allo sport all’Agraria! (Antonelli dalla platea smentisce, ndr). Serve una riduzione dei costi: non avrebbe risolto il problema, ma era un giusto esempio in tempo di crisi”. Platea rumorosa, con assessori e consiglieri, anche di minoranza, dell’Agraria come spettatori. Meraviglia annuncia che la minoranza non partecipa alla votazione, escono tutti, anche Celletti. Mazzola: “Questa delibera é atto di ingegneria amministrativa, lavorata dai tecnici, firmata da tutti i capi settore coinvolti. Chi la vota, oggi, davvero dimostra di prendersi delle responsabilità vere per il bene di una cittadinanza. Il debito va sanato con la transazione della caserma e tra appartamenti: il Comune non ci rimette, ma sarà più forte e con più patrimonio. Abbiamo già i soldi per risistemare l’immobile, abbiamo progetti per quello stabile, per risparmiare affitti che ora paghiamo”. Tutta favorevole la maggioranza, l’opposizione é fuori. Applaudono i consiglieri dell’Agraria in platea, Daniele Ricci ringrazia.
Ore 11 e 02
Approvato in scioltezza il punto n. 3, ora si parla di debito fuori bilancio. Si riflette intanto sulla votazione della datio in solutum, qualcuno fa notare come in maggioranza siano assenti i consiglieri Regolo e Rabbuffi, cioè l’intero gruppo consigliare dell’allora lista civica a sostegno di Mazzola. Gruppo che, peraltro, esprime un assessore, nella persona del l’assessore Leoni. Votato intanto anche il punto 4. Ora tocca al rendiconto. Mazzola: “Credo che la risposta sulla gestione l’abbiamo data i cittadini, col proprio voto. Nonostante i difficili rapporti con la Regione, abbiamo comunque trovato soluzioni per pagare tutti gli imprenditori che hanno fatto lavori per il comune. I debiti insoluti sono di soli 25.000 euro, siamo un Comune attento a queste problematiche. Né sindaco, né assessori, né consiglieri hanno mai usufruito dei rimborsi chilometrici per le trasferte”. Parla l’assessore De Luca: “Fatta poca attività, entrata a metà anno e ho dovuto spendere tempo per capire la macchina amministrativa. Tenuti aperti gli sportelli Fare Impresa e Informagiovani, nonostante il rischio chiusura. Fatto orientamento nelle scuole, seminari con la BIC Lazio per informare i ragazzi su come costituire impresa, si lavora con la Regione sul consiglio dei giovani e sono stati forniti servizi come la Cartagiovani ed il servizio MeLoMerito”. Bacciardi: “In qualità di vicesindaco e assessore, portate avanti iniziative su commercio e piano regolatore. Affidato l’incarico per il nuovo PUA, confermato l’impegno per la salvaguardia delle spiagge, pianificato un intervento estivo capillare in collaborazione con la CRI. Prosegue la lotta all’abusivismo, piaga sempre più pesante”. É arrivata la consigliera Regolo. Celli: “Cercato di coinvolgere quanto più possibile le associazioni e gli artisti locali, facendo noi da coordinatori dei calendari, rivolgendo i per lo più alla città visto l’impegno al Lido dell’Assotur. Spinto per rinnovare l’Arena San Marco, con opere da riutilizzare nel tempo. Non sono stati dati contributi alle associazione, ma messa a disposizione gratuita l’area. Messe in piedi attività come i concerti in piazza. Efficace la collaborazione con la Cassa di Risparmio per portare importanti artisti a Tarquinia. Mantenute le manifestazioni tradizionali. Per il turismo, messi in campo gli strumenti base dell’accoglienza, a partire dall’Infopoint, ci siamo rivolti a una promozione che possa portare i tour operator a Tarquinia: messi in campo quattro educational con operatori e giornalisti internazionali. Partecipato a tutti i concorsi nazionali dove si poteva tentare di ottenere fondi. Scuola: l’obiettivo é supportare quanto possibile le attività didattiche, nonostante i tagli alla scuola che han messo in crisi le attività. I contributi sono andati in tale senso, evitando di farli a cascata, ma vincolandoli a progettazioni a carattere didattico. Potenziata la raccolta differenziata, cerchiamo di migliorare soprattutto al Lido, l’abbiamo allargata a zone prima escluse: c’é stato l’aumento delle bollette, a causa dell’aumento dei costi di conferimento. La raccolta differenziata ha limitato i danni”. Ranucci: “Palazzo Bruschi e piscina comunale hanno inciso parecchio sul bilancio comunale. Altri incidono meno: cinta muraria, acquedotti della Farnesiana, ripavimentazione del centro storico. Si farà la riqualificazione del litorale, in parte già iniziata: marciapiedi e rimozione della fontana del lungomare. A giorni completati i lavori alla stazione, a breve in avvio la creazione dello snodo per i pullman alle scuole superiori, con parcheggio interno. Completati nel 2012 vari altri lavori, fognature, ripavimentazioni, pista ciclabile, parcheggi, risistemazione chiese e palazzi comunali. Il Bucone verrà concesso tramite un bando, perché ci sia il controllo necessario”. Leoni: “Erogati contributi economici a favore di famiglie, ragazzi disabili, anziani, ragazze madri. Tagli enormi dalla Regione, contributi minori rispetto al passato”. Leoni procede con una lista degli interventi.
Ore 11 e 45
Serafini: “IMU, tassa che principalmente sostiene il bilancio comunale, avevamo chiesto lo stato delle insolvenze dei cittadini, ma ad un anno quasi dall’attuazione ancora non ci sono stati questi dati. Ribadiamo la proposta di prevedere la possibilità di rateizzare, per evitare difficoltà a famiglie e aziende. Spettacoli: siamo ancora un po’ indietro, perché certe iniziative andrebbero programmate con anticipo, per promuovere già dalla primavera le iniziative e manifestazioni cittadine. Turismo: già fatte parecchie critiche all’Infopoint, ma potenziamo il sito internet che ha un potenziale enorme. E l’arsenico nell’acqua in posti turistici come Marina Velka é cosa grave per il turismo. E poi il teatro, su cui dovete relazionarci e informiate sull’accaduto. Trasporto scolastico, vogliamo delle risposte”. Replica di Ranucci: “Sul teatro: le stesse parole Serafini le ha dette due mesi fa, e gli abbiamo spiegato tutto. È oggi fa sciacallaggio, sa bene che l’amministrazione su quanto successo non c’entra nulla. Tutti avete letto le vicende sui giornali, noi non siamo giudici e ci penseranno le autorità competenti. Politicamente, il contratto con la ditta é scaduto e si sta provvedendo a vedere se l’appalto può essere riassegnato alla ditta seconda classificata. Prima del consiglio comunale mi hanno fermato delle persone che reclamano 25.000 euro del Divino Etrusco organizzato due anni fa da Serafini, ora vogliamo noi delle spiegazioni”. Serafini: “Grazie per averci dato spiegazioni, l’altra volta eri andato via prima senza aver chiarito. Sul Divino, mi fa piacere che tiri fuori questa cosa. Quell’anno ero dimissionario, e la consigliera era Sara Torresi. Il Comune ha quell’anno fatto due delibere, e le fatture per cui reclamano sono intestate al Comune o a Tarquinia Viva? 68.000 euro di delibere per il Divino, più biglietti e sponsor: Tarquinia Viva e l’associazione Divino Etrusco hanno presentato un bilancio, controllate lì le spiegazioni. Quelle fatture di cui mi incolpi sono indirizzate ad un altro ente”.
Celletti: “Quel che ci interessa come Movimento é il discorso della differenziata: non metto in dubbio che siano stati fatti passi in avanti, ma i cittadini sono scettici, a causa dell’aumento delle bollette. Vorrei poi un chiarimento sul dearsenificatore: a che punto siamo? È vero che stiamo per mettere in funzione il dearsenificatore sul l’acquedotto di Talete e stanno partendo i lavori su quello del Medio Tirreno? E Marina Velka e litoranea, avranno bisogno di un altro dearsenificatore? E il Borgo dell’Argento resta fuori?”. Mazzola: “Il Lido di Tarquinia era potabile già a gennaio, a Tarquinia con la miscelazione la situazione é stata risolta subito dopo. Abbiamo concordato con Civitavecchia di costruire il dearsenificatore a Tarquinia per servire anche la Farnesiana. Marina Velka restava fuori, ma stiamo facendo un allaccio particolare per risolvere la questione, attendiamo le analisi ma siamo certi che sia potabile. Con il ribasso d’asta del dearsenificatore alla botte, riusciamo a costruire un altro a Marina Velka: crediamo che entro giugno il problema sarà definitivamente risolto. Il conto di tutto quanto investito, oltre 600.000 euro, andranno inviati alla Regione Lazio e Talete: ci facciamo rimborsare da chi doveva darci l’acqua potabile”. Celli: “Trasporto scolastico: sono meravigliato, credo che ai consiglieri siano stati date tutte le risposte, con tre o quattro accessi agli atti. Anzi ci sono depositati pacchi di carta e documenti che da mesi non sono stati ritirati dai consiglieri. Lo facessero, probabilmente farebbero meno domande: se Pietro avesse rivolto tante attenzione a tutte le vicende come le rivolge a questo appalto, non avrebbe più tempo per altro. Sono felice che gli interessi particolarmente, tanto non c’é nulla da nascondere. Comunque, parlando dell’appalto, c’é stato un ricorso e una sentenza, cui l’amministrazione si é adeguata, e sui cui motivi vi sono state date tutte le spiegazioni del caso a settembre scorso”. Accesa discussione tra i due. Celli riprende: “Diffenziata: quando si fa il piano finanziario emsinstabilisce la TIA, si deve considerare che innanzitutto la raccolta differenziata costa di più, ma soprattutto che i costi di conferimento sono aumentati molto. E anche se é diminuito il conferimento, la tariffa finisce per aumentare. Anche perché prima conferivamo a Tuscania, ora non é più aperta e andiamo a Terni e il costo é cresciuto”.
Ore 12 e 25
Meraviglia: “Sulla vicenda, magari ne parleremo con più calma in commissione, non possiamo né dobbiamo sostituisci alla magistratura. Era solo una domanda per capire come era stato risolto il problema della rimessa su suolo pubblico. Ringrazio gli assessori, che finalmente sono al completo a relazionare sul loro operato. Il bilancio ha effetti catastrofici sui cittadini, oltre 7.000.000 di IMU, più altri oneri legati a imposte e tariffe: oltre 14 milioni a carico dei cittadini. Di fatto, un neonato paga quasi 1.000 euro di tasse! Dal punto di vista politico, la scelta ad esempio di continuare a investire sul teatro é stato un problema, indipendentemente dalle vicende. Quei fondi potevano essere indirizzate meglio, per lo sviluppo del territorio, dell’agricoltura, del turismo. Va riconosciuto il coraggio dell’amministrazione: non so se esistono comuni con livelli d’imposizione così alti. A Viterbo non credo. Invertiamo questa tendenza, i soldi ENEL non ci sono più, non si può pareggiare il bilancio con la tassazione ai cittadini”. Celletti: “Sul ricorso verso Talete: lo proponemmo un anno e mezzo fa, allora chiedevamo di far ricorso contro che ci forniva acqua non potabile. E il Sindaco non ha risposto sull’Argento. Sulla differenziata: ci sarà mai un cambio di rotta o mai si vedranno incentivi in bolletta?”.
Si vota, maggioranza compatta e favorevole, minoranza tutta contraria.
Ore 12 e 42
Si vota sul collegio dei revisori. Votata all’unanimità la proposta letta da Palmini. Punto 7, mercati stagionali, parla Leoncelli presidente della commissione commercio. Si parla di anticipare di qualche settimana l’avvio del mercato al Lido, partendo dal 12 maggio e sino a fine settembre. Minniti parla di atto positivo, Meraviglia parla di strumento per rilanciare il Lido. Voto unanimemente favorevole. Palmini propone dieci minuti di sospensione su richiesta della maggioranza, approvata.
Ore 13 e 14
I dieci minuti durano mezz’ora. Sollecitata, la maggioranza rientra: si parla di Roma Vetus. Mazzola: “Roma Park, dopo una serie di contatti, ci presenta oggi un’idea progettuale generale sul parco a tema. Oggi decidiamo se quest’intervento può esser preso in considerazione o meno. Siamo qui sereni e trasparenti per vedere se c’é un progetto serio, di imprenditori che investono a Tarquinia 300 milioni. Il sindaco é attento alle problematiche della città, che vuole valutare se sia un progetto serio, se vale la pena dal punto di vista urbanistico ecc. Siamo qui con una delibera perché io di no non lo dico a priori a nessuno: quando uno investe 300 milioni devono dimostrare i di curare anche la virgola, ogni dettaglio, voglio andare fino in fondo e valutare l’investimento: nel cuore sono preoccupato, ma voglio andare fino in fondo per capire, perché c’é bisogno di posti di lavoro. Sicuramente queste saranno persone serie che vogliono investire, ma devi sottoporti alle regole di trasparenza. Allora chiedo questa modifica: un revisore di fiducia del Comune certifichi i bilanci delle società, Roma Park e Roma Vetus. E poi di allargare la discussione della commissione anche al presidente del consiglio ed alla conferenza dei capigruppo, così che ci sia anche la minoranza. Per vedere se ci sono investimenti veri, ci diano le prove dell’effetto a disponibilità dei terreni e dei capannoni, vincolando dal notaio le operazioni e dando i prova di effettiva concretezza. Che si metta per iscritto, ad esempio, che si faccia la stazione ferroviaria dedicata, come indicata nel progetto. Che si presenti un business plan certificato, con asseverimentro finanziario attestato anche da banche italiane, verificato anche assieme a persone di fiducia del Comune. Che si facciano tutti i passaggi necessari, anche a livello governativo, con un protocollo d’intera che certifichi la solidità del l’investimento. E vogliamo che si facciamo tavoli e protocolli d’intera a tutela della legalità, del rispetto delle norme su assunzioni e lavoro, nonché sulla conoscenza in dettaglio della provenienza delle fonti. Questa é la bozza che propongo al consiglio comunale, con le modifiche inserite sieri sera: non sono per il no a priori, ma voglio studiare l’intervento, con le tutele del caso in merito a legalità e trasparenza. Partiremo con la procedura dell’accordo di programma, magari da attivare proprio a Palazzo Chigi alla presenza di tutti”.
Ore 13 e 30
Parte la discussione. Gentili: “Roma Vetus é affascinante e politicamente e occupazionali ente allettante. Ma non scordiamo Etruscopolis,il triste epilogo del fotovoltaico a Montalto, l’Aquafelix, il campo dei miracoli del Gatto e la Volpe. Non voglio paragonare questi esempi a Roma Vetus, solo sollecitare l’attenzione: la presentazione del mese scorso ai consiglieri mi ha lasciato molto scettico. Ad esempio, la condizione per cui, per mandare avanti Roma Vetus, servirebbero 12.000 visitatori al giorno. O che siano stati concessi gratis i terreni del poligono ad Anagni e che loro vogliano investire qui. Il fatto che sia una possibile metà cinematografica, quando Cinecittà chiude. A chi è cosa serve questo progetto?”. Blasi: “Il sindaco ha fatto un’introduzione citando la presentazione fatta a noi consiglieri, che in effetti ha aumentato il timore di noi amministratori sulla vicenda. Come consiglieri abbiamo il dovere di approfondire la questione, rigettar la a priori significa rinunciare al ruolo demandatoci: quello di guidare, controllare e tutelare la vita politica cittadina. Noi dobbiamo tutelar i con le modifiche poste in delibera, abbiamo la necessità di legalità e serietà: sono favorevole alla delibera perché mi permette di svolgere fino in fondo il mio ruolo di amministratore”. Centini: “Sono a disagio sulla delibera, voterò contro. Il problema é più ampio, sono contrario a Roma Vetus così come é. Con questo progetto travalichiamo storia, paesaggio, natura di Tarquinia. Ci dimentichiamo il passato, mai preso in considerazione: tra città e territorio serve equilibrio e armonia, non possiamo dimenticare le tracce evidente lasciateci dalla storia. Tracce che ci rendono sito UNESCO. Non dobbiamo dimenticati che negli anni 60 abbiamo ferito il territorio costruendo sul litorale, in nome dello sviluppo, oggi capiamo quanto sbagliammo allora. Ora dobbiamo pensarci bene prima di costruire su 106 ettari: il territorio é un bene di tutti, non solo di chi vende il terreno”. Fa l’esempio di Montalcino come esempio virtuoso di sviluppo del territorio. “I posti di lavoro non possono essere sempre un ricatto: Tarquinia ha un valore archeologico inestimabile, non possiamo mettere qui una riproduzione della Roma antica. Vi rendete conto che cosa orrenda stiamo facendo? Un orrore, al di là del possibile sviluppo. È poi, perché altrove non l’hanno voluta? Perché non l’hanno fatta a Civitavecchia, dove tra porto e centrali ormai si sono già venduti tutto? Le barzellette le raccontìno altrove, se siamo consiglieri e abbiamo delle responsabilità dobbiamo anche prendere decisioni che siano in favore di questa città. Una volta devastato il territorio, non si torna più indietro”. Regolo: “Voterò contro, perfettamente d’accordo con le perplessità di Gentili e Centini. Roma Vetus é un autentico obbrobrio, nell’ottica del patrimonio UNESCO. Un parco così alle porte della capitale etrusca é un abominio. Mi rendo conto che ci siano altri intessi da valutare, in un momento di crisi, come occupazione e sviluppo: il progetto promette sviluppo e abbiamo dovere di esaminato. Anche per questo ho letto la relazione tecnico-economica, pur senza conoscenze specifiche, e rimanda a una storia che gira da venti anni circa, già nel 1999 iniziava un tour dell’Italia centrale. Come mai un processo tanto appetibile non ha mai trovato casa? Qui scrivono che rilancia l’industria cinematografica, che sarà occupazionalmente cinque volte Pomigliano d’Arco, ma nessuno se lo é mai accaparrato. Ci dicono che nasce da un’idea di Parretti, basta cerca su internet e si trovano articoli su come questo personaggio abbia fatto la scalata alla MGM e altre vicende”. La Regolo cita varie disavventure legali del Parretti, carte alla mano. “Quando qualcuno si presenta, tendo a voler lo valutare da ogni punto di vista. Così valuto anche la società che lo propone, che parla di un progetto faraonico ma che ci pare sottodimensionata rispetto allo scopo”. La Regolo parla dell’iter sin qui seguito dalla società, in senso fortemente critico. “La cosa mi suscita perplessità anche dal punto di vista della competenza. Eppoi un progetto di questo calibro presentato con errori grammaticali marchiani, grave indizio di approssimazione. Non dico gli vada detto no a prescindere per l’ortografia, ma va valutato tutto: termini inglesi sbagliati, nomi citati di cui non si hanno riscontri sul web, personaggi di grosso calibro citati di cui non si riscontra traccia sensibile nel progetto. E veniamo al progetto: 110 ettari di treno da trasformare in parco, con un totale di 800 ettari, 18.000 posti letto, un miliardo e mezzo di euro di investimento: non commento nemmeno, lasciò a voi la valutazione su una portata tanto grossa da destare enorme perplessità. Nella sintesi economica danno due dati evidenti: previsti nel 2013 tre milioni e più di visitatori, sino a quattro milioni nel 2022. Questo progetto che propone indotto e occupazione lavora su un ordine di 3-4 milioni di visitatori l’anno previsti, il Closseo ne fa 5.000.000 l’anno. Chi visiterebbe una copia del Colosseo a 90 km dall’originale? Li ascoltiamo perché promettono posti di lavoro, che comunque non può essere un ricatto, superiore a ogni altro interesse pubblico. È comunque, parlano di costi per il personale da 4.000 a 5.000 euro pro capite annui: oggi promettono sulla carta di occupare assumere 4.000 persone e di pagarli 4-5 mila euro lordi l’anno. A noi, che tuteliamo la collettività, sta bene questa promessa? Non mette in serio dubbio la credibilità del progetto? Se anche andasse tutto bene, ci basta questa prospettiva occupazionale? Questa delibera ha un preciso significato politico, che dice che ci sta bene questo progetto dietro a garanzie. Per questo voto contrario. Capitani: “Mi asterrò, come possiamo deliberare se non abbiamo acquisito sufficienti presupposti? Invito l’amministrazione ad approfondire la questione: io come altri decidemmo su Etruscopolis, che allora fu approvata con grande entusiasmo, per finire a essere altro. Da qui la necessità di avere ulteriore elementi, per evitare che quel terreno diventi la destinazione per altre cose”.
Minniti: “Parliamo della cosa come fosse un necrologio, più che un’opportunità. Che degli investitori vogliano interessarsi al territorio deve farci piacere, sia che si sia favorevoli, che contrari al progetto. Trovo ridicoli i discorsi sul territorio e sullo sviluppo: il turismo fa dati negativi, non abbiamo prospettive di sviluppo, uno dei profili occupazionali più bassi d’Italia, l’agricoltura in difficoltà. Sentire Centini che puntiamo a un altro modello di sviluppo, mi viene di chiedergli come mai sino a qui non li ha mai tirati fuori? Noi qui oggi stiamo morendo, che state aspettando per lanciare Tarquinia verso i modelli di cui parlavate. Tornando all’atto, apprezzò le modifiche proposte da Mazzola, tutele fondamentali: se l’investimento é serio non avranno problemi ad accettare. A questa società una opportunità gliela dobbiamo dare, anche per risponderne ai cittadini, con un atto che prenda garanzie e lasci una porta aperta. Propongo un emendamento sulla tempistica dell’atto: che l’acquisizione dei terreni e sulla viabilità, previsti come preventivi, siano posticipati e vincolati almeno all’accordo di programma. Induriamo, invece, la mano sul lato urbanistico, evitando rischi di future varianti”.
Leoncelli: “Fare il processo alle intenzioni a una delibera da andare a votare mi pare eccessivo. Chiudere a priori la porta anche. É una delibera d’intenti, propongo di tenerla come é, senza l’emendamento proposto da Minniti”.
Meraviglia: “Non si può affrontare una cosa così importante assieme a altri argomenti così pesanti come datio in solutum e bilancio, si sarebbe potuto decidere con più calma. Non é facile decidere in questa circostanza, da una parte la necessità di tutela, dall’altra quelle di occupazione e sviluppo. La delibera che ci presentate manca dei pareri tecnici necessari. Fosse per me, questa delibera la ritirerei: una decisione così importante per il territorio, prima di un parere urbanistico, o di altri pareri tecnici, vorrei maggiori elementi e sicurezze di fare la scelta giusta per la collettività. Ad esempio, dal punto di vista del PRG, cosa cambia? Si può avere un parere sulla sostenibilità urbanistica?”. Serafini: “In commissione, il responsabile di settore non ha preso posizione, dicendo che andava dato prima un input politico. Poi una riunione con Roma Park, che si sono presentati con 45 minuti di informazione in inglese, senza aver capito nulla. Come consiglieri comunali pretendiamo rispetto nel decidere, e questi strumenti conoscitivi e informativi sono stati insufficienti. Le osservazioni di Mazzola le ho riviste, quando si é parlato di autostrada con la SAT: e non hanno avuto alcuna efficacia”.
Celletti: “Parliamo di salvaguardia dell’ambiente, la cosa é seria: Tarquinia é patrimonio UNESCO, siamo contro a prescindere questo tipo di utilizzo del territorio, abbiamo un’altra idea di sviluppo, una responsabilità nel salvaguardare il nostro patrimonio. E lo scetticismo nasce anche dall’approssimazione con cui si sta affrontando la cosa, con una bozza di delibera modificata che ci arriva davanti pochi minuti fa”.
Ore 14 e 31
Mazzola: “Stupito da una minoranza che non ha saputo dire se voglia o non voglia lo sviluppo. Vi siete fermati su una delibera che arriva tardi, sui pareri del settore urbanistica ecc, avevate ilmdoverebdimdocumentarvi fino in fondo. È giusto che su questi tipi di argomento ci sia libertà di espressione. Parliamo dell’intervento, se va fatto o meno, se urbanisticamente e ambientalmente ci piace o no. Sono il primo ad avere dubbi: per questo la delibera nasce così. Ritiro la delibera, ritiro l’indirizzo programmatico, per non prendere questa deliberazione sul singolo numero”. Conti alla mano, la delibera sarebbe a serio rischio di approvazione”. Meraviglia: “Resto basito: gran parte della maggioranza nutre dubbi sulla vicenda, lei ha voluto portare la delibera senza che ci fossero gli elementi necessari. Se c’è un’opportunità o una minaccia. Ritirando la delibera lei mi dà ragione: come opposizione abbiamo dimostrato responsabilità”. Serafini: “La maggioranza aveva quattro contrari e un astenuto: cosa vuole il sindaco da noi dell’opposizione? Prima di convincere noi, provi a convincere i suoi”. Su indicazione del sindaco, ritirata la delibera.
Ore 14 e 40
Ultimo punto, la mozione del M5S sulla registrazione video. Palmini spiega come siano stati richiesti preventivi per organizzare le riprese da pubblicare e trasmettere sul sito del Comune: l’intenzione della maggioranza é di fare le riprese. Mazzola: “Vedendo lo streaming e leggendo Celletti, scopro che sono solo portavoce. Io con un portavoce che non decide niente non discuto, prendo e me ne vado. Quando hai la delega per decidere parliamo”. Mazzola si alza e se ne va. Celletti: “Mazzola scappa di nuovo davanti a una mozione del M5S, non posso sempre ricevere da parte sua questo atteggiamento, é la terza volta che se ne va invece di parlare con me. L’importante é che si renda conto quanto grave sia questa cosa. Essere portavoce vuol dire che ho condiviso questa cosa, da dopo le ultime elezioni l’atteggiamento é cambiato. Non é per le nostre riprese che il Movimento ha preso tutti quei voti. E poi, noi questo lavoro lo facevamo gratis: perché spendere soldi pubblici, quando noi tutto ciò lo facevamo a spese nostre?”. Serafini: “La vostra é strategia politica, vi faceva comodo non avere le riprese in questi consigli comunali con determinate argomentazioni. Ringrazio le persone che hanno fatto la ripresa a costo zero”. Palmini spiega che é stato dato mandato al CED per capire come realizzare la diretta streaming”. Il nodo é lo streaming, per i quali andrebbero fatte delle spese, e non le riprese in differita. Celletti dice che l’interesse non é per lo streaming, ma per le riprese: Palmini dice che le cose verranno fatte entrambe. Meraviglia dichiara voto a favore. Mozione bocciata, voto contrario della maggioranza. Consiglio chiuso tra le polemiche.