(s.t.) Carlo e Marco Gentili sono stati protagonisti, ieri sera, 17 settembre, di un servizio de Le Iene, noto programma di Italia1, trasmesso attorno alle 22: al centro del contributo, il tema della SLA e, in particolare, del mancato aggiornamento del nomenclatore tariffario dei dispositivi medici, documento che elenca ausili e protesi che lo stato fornisce gratuitamente ai disabili. Ebbene, tale strumento – che avrebbe dovuto essere soggetto ad aggiornamento periodico biennale – è fermo addirittura dal 1999, con le ovvie difficoltà cui incorrono i cittadini che dovrebbero beneficiarne a causa del ritardo delle tecnologie cui il nomenclatore da accesso. Come spiega la famiglia Gentili nel servizio, infatti, oggi un disabile per uno strumento tecnologicamente avanzato è costretto a pagarlo.
“Non rimaniamo sepolti vivi dalla nostra malattia, ma dalla vostra burocrazia”, è in proposito il grido d’allarme lanciato da Marco Gentili, consigliere comunale di Tarquinia. E proprio Marco – sulla scia della notorietà dell’Ice Bucket Challange, la sfida della secchiata d’acqua gelata legata alla raccolta fondi in favore della ricerca sulla SLA – lancia una sfida al premier Renzi ed al ministro della salute Lorenzin. “Ce la fate a stare con un telefono cellulare del 1999 fin quando non avrete aggiornato questo benedetto nomenclatore?”. Se i cittadini disabili devono – a causa delle negligenze dello stato – disporre di tecnologie di quindici anni fa, perché anche chi di queste negligenze è oggi responsabile non prova a convivere con i mezzi tecnici del 1999?
Ecco, quindi, che le Iene hanno rigirato a Renzi la provocazione di Marco, presentandosi dal premier con un telefono cellulare vecchio stampo: niente sms, niente internet e, quindi, niente Facebook o Twitter, così caro al primo ministro. Informato sia della situazione relativa al nomenclatore che della sfida lanciatagli, Renzi ha accettato in parte la provocazione: niente cellulare obsoleto, ma l’impegno a rimettere subito mano al nomenclatore, da rispettare entro venti giorni. Quando, cioè, le Iene torneranno ad incalzarlo per accertare che qualcosa è stato effettivamente fatto.