Riceviamo e pubblichiamo
Sabato 30 settembre, alle 18, nella sala del Popolo del Palazzo comunale di Santa Fiora, in piazza Garibaldi, si terrà la presentazione del libro “Cronos oltre il muro” di Francesca Pacchierini, scrittrice di origini amiatine, nata ad Abbadia San Salvatore nel 1952. Alla presentazione interverranno l’autrice e Luciano Luciani, consigliere del Comune di Santa Fiora con delega alla Cultura. Ingresso libero.
Il libro deve la sua genesi a un articolo che Ernesto Balducci, noto teologo di origine amiatina, scrisse negli anni ottanta dal titolo “Amiata il sogno di una cosa”. L’articolo è riportato integralmente all’inizio del libro. “I paesi dell’Amiata – scrive Balducci – erano ognuno un mondo a sé stante, dotato come un microcosmo di tutti i significati di cui la vita aveva bisogno”.
L’articolo affascinò l’autrice e le ispirò l’idea di raccontare, 23 anni fa, in una seconda elementare di Firenze, la storia di un paese analogo, i cui abitanti vivevano in un clima di collaborazione e solidarietà: Cronos, appunto. Con questa esperienza i ragazzi entravano nel vivo della vita di paese con le sue relazioni, usando la veglia intorno al focolare “come luogo di trasmissione della sapienza”- come scrive Balducci. Il libro, scritto dopo alcuni anni usando quell’esperienza come canovaccio, è una fiaba allegorica che racconta la vita nel paese, la partenza verso l’ignoto, il viaggio intrapreso dal protagonista alla ricerca della propria identità. È l’esperienza di tanti amiatini che, come lo stesso Balducci e come l’autrice, se ne vanno dal paese portando con sé la ricchezza della propria radice, in cui – scrive Balducci – ritrovo i segmenti del mio codice genetico,…che hanno agito nascostamente in tutto il mio processo formativo”.
Cronos oltre il muro, Porto Seguro Editore, ha la forza del romanzo formativo capace di accompagnare i lettori di tutte le età e i ragazzi in modo speciale, nel cammino di crescita interiore e verso relazioni equilibrate con se stessi e con gli altri.
Cronos è una figura misteriosa e solitaria che si identifica con il luogo in cui vive: un castello situato in un parco circondato da un muro. In un’atmosfera fiabesca, tante sono le allegorie che animano questa narrazione: l’acqua che sgorga all’improvviso dalle fondamenta e si dirama in quattro direzioni, il muro che si rompe in corrispondenza dei quattro punti cardinali, il vento che spingerà una comunità a trovare rifugio in quel luogo sono solo alcuni esempi. Attraverso il viaggio avventuroso del Girovago con il Figlio del Fabbro raccontato con una ricca fantasia, il lettore si può riconoscere nel percorso, comune a tutti gli uomini, di conoscenza di sé e di formazione dell’identità. Gli eventi si intrecciano con le paure e i sogni, con i vissuti affettivi e i desideri profondi. Insieme riusciranno a dare un nome a quel “sogno di una cosa” che da sempre rende irrequieto l’animo dell’uomo e lo spinge a sfidare l’ignoto. Possiamo chiamarlo utopia? Basta andare oltre il muro…
Francesca Pacchierini è nata ad Abbadia San Salvatore nel 1952. Abita a Firenze del 1970 dove si laurea in pedagogia e si dedica all’insegnamento per 30 anni come maestra elementare e di scuola media, oggi in pensione. Ama scrivere, ha ereditato questa passione dal padre che ha scritto un pregevole “Diario di Guerra”.