Nelle prime ore del pomeriggio di sabato, gli agenti del Commissariato di Tarquinia hanno condotto alla casa circondariale “Regina Coeli” di Roma i primi due personaggi interessati dall’indagine “Kunta Sing” sullo sfruttamento e riduzione in schiavitù di lavoratori indiani.
Gli atti di indagine raccolti dagli investigatori, sotto la direzione del Sostituto Procuratore della Repubblica della Direzione Distrettuale Antimafia dr. Roberto Staffa, sono risultati idonei, utili ai fini della prova e assolutamente gravi, tanto è che il Giudice per le Indagini Preliminari di Roma ha applicato la misura cautela della detenzione in carcere a carico dei primi due imprenditori interessati. L.T. 45enne e S. B. 52enne entrambi residenti a Tarquinia.
Gravissimo il reato contestato: art. 600 c.p. con pene previste da 8 a 20 anni. Lavoratori stranieri, soggiogati psicologicamente, costretti a lavorare anche quattordici ore al giorno senza ferie o riposi, per una paga di 100 euro mensili e posti ad abitare in luride stalle prive di servizi igienici, fredde, ed infestate da topi. Ed altri regolarizzati contro elargizione di denaro.
Proseguono le indagini, che già oggi hanno visto altre perquisizioni e sequestri.