Riceviamo e pubblichiamo
Due anni di stillicidio ai danni dei condomini: orina sulla porta, auto rigate, rumori improvvisi di notte con esplosione di petardi, piante recise, contatore della luce costantemente staccato e molto molto altro.
Questo è quello che hanno dovuto subire una famiglia di coniugi ultra 60enni con la madre di lei di oltre 90 anni.
Gli autori dei fatti una avvenente ragazza 37enne laureata, commercialista di Vitorchiano e lui un 42 enne con un ottimo impiego. Due persone insospettabili.
Inizialmente i racconti delle vittime sono sembrati frutto di immaginazione. Difficile credere che all’anziana nonnina fosse gettata addosso dal balcone della orina.
Difficile pensare che due ragazzi sani di mente e di principi potessero veramente progettare e perdere tempo per architettare questi atti. Difficile pensare che lui e lei seguissero ad ombra la nonnina non appena la stessa usciva di casa a fare la spesa nel supermercato adiacente il grazioso appartamento ricavato in una villetta di Montalto Marina. E che all’interno del supermercato la sporcassero con il tuorlo e l’albume di un uovo rotto per l’occasione.
Un infinità di più o meno piccoli atti di relativa rilevanza penale che se visti in un ottica temporale consistente (2 anni), possono veramente rovinare la vita delle vittime.
E così dopo due anni la famiglia vittima, che per tali motivi ha posto in vendita l’abitazione sin dallo scorso anno (ed il fato ha voluto che sia riuscita a venderla proprio in questi giorni) ha avuto almeno la soddisfazione morale di veder riconosciuti gli autori dei fatti.
In questi giorni nelle case di vacanza ci si reca il fine settimana, si fa spesa e si riempie il freezer, ma alla famiglia vittima ciò non era possibile. Infatti, alla loro ripartenza, il contatore era inevitabilmente scollegato e tutti gli acquisti andavano a male.
Increduli gli investigatori del commissariato alla visione del filmato che, inequivocabilmente, riprende i due “giovani sposi” compiere dopo essersi guardati intorno il loro rituale gesto, la loro rituale “cattiveria” che forse li accomuna ed unisce.
Piccoli reati e piccoli gesti che configurano sicuramente la grave ipotesi dello stalking nella sua forma peggiore: non stiamo, infatti, parlando dell’innamorato che in preda alla “malattia” della gelosia possa compiere atti inconsiderati che, seppur deprecabili, hanno comunque un minimo di giustificazione o comunque di motivazione. Qui si sta parlando di atti di cattiveria senza motivi.
Di godere della disperazione altrui. Mostrando la bella faccia alla luce del sole e sfogando i propri istinti paranoici e malsani quando possibile.