Viveva da anni con una doppia identità: smascherato al rinnovo del porto d’armi per difesa personale.
Il protagonista della vicenda di cronaca cittadina, resa nota stamane dal Commissariato di Polizia di Tarquinia, utilizzava infatti da anni un duplice cognome, da quando il tribunale gli aveva, per motivi suoi famigliari, decretato il cambio di generalità. In possesso però di vecchi documenti di identità, aveva utilizzato questi per una “doppia vita”, cosicché risultava da un lato una persona ritenuta “pericolosa” – tanto che il Prefetto gli aveva imposto il divieto di detenere armi – e dall’altro una persona “pulitissima”.
Doppia tessera sanitaria, doppia carta d’identità ecc. È sbalorditivo pensare quante opportunità si possano celare dietro tale disfunzione: con un doppio nome si possono non pagare le tasse, le contravvenzioni al codice della strada, non onorare prestiti e pagamenti, mantenendo integro il vero nome.
Non è però caduta nel tranello la polizia del commissariato di Tarquinia, che vistasi presentare la richiesta di licenza di poro d’armi per uso caccia, ha posto in essere tutti i consueti approfonditi accertamenti sulla persona, che hanno svelato la vicenda.
Infatti il soggetto aveva presentato documentazione, con tanto di certificati medici utilizzando il primo nome, quello “pulito”. Per il momento è scattata la denuncia per false generalità, ma sono in corso ulteriori accertamenti che coinvolgeranno anche la Guardia di Finanza.