È successo ieri mattina alle 12 circa, in una spiaggia tra Montalto di Castro e Tarquinia: un ragazzo viterbese di 17 anni che svolge l’attività stagionale di bagnino, ha notato alcune siringhe del tipo usato dai tossicodipendenti sul bagnasciuga, probabilmente residuo di un “festino” tra tossici in riva al mare nel weekend appena trascorso.
Il ragazzo non c’ha pensato due volte e, per tutelare l’integrità dei bagnanti che vi avrebbero potuto transitare sopra e pungersi, si è subito adoperato alla raccolta a mani nude. Purtroppo però si è punto ad un dito della mano destra.
Al pronto soccorso dell’ospedale di Tarquinia sono stati eseguiti tutti gli accertamenti e le cure possibili, ma solo il trascorrere del tempo potrà togliere ogni dubbio sulla salute del ragazzo.
Intanto la Polizia del Commissariato di Tarquinia indaga sull’evento, anche se l’abbandono di siringhe per la legge italiana non è reato, ma violazione amministrativa, come per intenderci non usare la cintura di sicurezza alla guida di un auto.
Ricordiamo che l’art. 77 del D.P.R. 309/90 recita: “Chiunque in un luogo pubblico o aperto al pubblico, ovvero in luogo privato ma di comune o altrui uso, getta o abbandona in modo da mettere a rischio l’incolumità altrui siringhe o altri strumenti pericolosi utilizzati per l’assunzione di sostanze stupefacenti o psicotrope è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 51,00 ad euro 516,00″. La pena della sanzione amministrativa si è rivelata troppo blanda (pagamento in misura ridotta entro 60 giorni 102,00 euro) e non in grado di contrastare il fenomeno illecito e pericoloso per l’incolumità pubblica.