C’è la fede e c’è il folclore; ci sono tradizione, affetti, ricordi e legami; c’è un senso di appartenenza raro – se non unico – per Tarquinia. E c’è un’atmosfera che anima un’intera cittadina, che spesso contagia i visitatori curiosi, che spinge un evento religioso oltre i rituali e lo porta ad essere il momento più sentito dalla comunità tarquiniese.
Il Cristo Risorto anche oggi, 5 aprile 2015, in una giornata pessima dal punto di vista del maltempo, ha emozionato Tarquinia lunga la sua corsa: fermatasi, per la parentesi necessaria alla processione, la pioggia, è stato il vento a creare qualche disagio, soprattutto ai portatori dei tronchi. Ed è stato splendido, a tal proposito, il sostegno dei tanti spettatori assiepati lungo il percorso, che hanno sospinto ed applaudito i protagonisti soprattutto nei momenti di difficoltà.
“È una fatica, ma ne vale la pena, ne varrà sempre la pena”: questo hanno raccontato in molti, al termine del percorso, appena lasciati tronchi e macchina a San Giuseppe. Una fatica vissuta tra la folla – forse meno numerosa del solito, a causa del clima – al ritmo della marcia della banda Setaccioli e di fronte a tanti smartphone che ne hanno immortalato i momenti, riproponendoli subito sui social network, da stasera pieni di spezzoni dello spettacolo del Cristo che corre.
L’extra, come ogni anno, prova a raccontare le emozioni dei protagonisti tramite le immagini: nella galleria di seguito volti e momenti della Pasqua tarquiniese. Da domani anche i video e le interviste dei protagonisti.