Un’app NHS che mira a tracciare la diffusione del coronavirus sarà lanciata per la prima volta oggi, come parte di una sperimentazione, sull’isola di Wight. Il Council e gli operatori sanitari saranno i primi a provare l’app di tracciamento dei contatti, con il resto dell’isola che sarà in grado di scaricarla a partire da giovedì. Se la sperimentazione darà esito positivo, potrebbe essere disponibile a livello nazionale entro poche settimane.
Sono state, naturalmente, sollevate preoccupazioni sulla privacy, anche se i ministri affermano che l’app è stata progettata tenendo conto anche di questo aspetto.
L’app mira a rintracciare rapidamente i contatti recenti di chiunque risulti positivo per il virus e fa parte della strategia del governo per uscire dal blocco, che mira ad avere test diffusi e tracciabilità dei contatti per monitorare e ridurre eventuali focolai futuri.
Se, come detto, il processo avrà esito positivo, l’applicazione verrà implementata in tutto il Regno Unito entro la metà di maggio, come dichiarato dall’Health Secretary Matt Hancock.
La nuova app, pubblicata sugli app store di Apple e Google, funziona utilizzando una connessione Bluetooth: registra quando due persone che hanno l’app sono a una certa distanza l’una dall’altra per un periodo di tempo superiore a quello specificato. Se una di queste persone, in seguito, riferisce di avere sintomi, tutti gli altri utenti dell’app con cui è entrata in contatto significativo negli ultimi giorni verranno avvisati e, se ritenuto necessario, verrà detto loro di autoisolarsi. “La decisione esatta su cosa il singolo contatto dovrà fare dipenderà dal contesto e dall’approccio in evoluzione”, ha affermato l’NHS.
Hancock ha esortato tutti sull’isola di Wight a scaricare l’app quando sarà disponibile, specificando che ad ogni modo le regole di distanziamento sociale resteranno ancora in vigore. “Scaricando l’app, stai proteggendo la tua salute, stai proteggendo la salute dei tuoi cari e quella della tua comunità”, ha detto.
L’isola è stata scelta per la sperimentazione perché ha un numero inferiore di nuove infezioni, è coperta da un unico fondo sanitario nazionale e perché i viaggi da e per l’isola sono piuttosto limitati.
La sperimentazione arriva quando il numero di decessi correlati al coronavirus nel Regno Unito ha raggiunto la cifra di 28.734, con un aumento di 288 nella giornata di domenica: l’aumento giornaliero di decessi è più basso che in qualsiasi momento dalla fine di marzo, ma le cifre riportate nel fine settimana tendono ad essere inferiori e si prevede che aumentino, come ha affermato Hancock.
Il tipo di approccio utilizzato per progettare l’app ha sollevato, come detto, alcune perplessità relative alla tutela della privacy. L’app è stata progettata con un approccio “centralizzato”, il che significa che esiste un computer centrale che rileva quali telefoni siano stati abbinati e dovrebbe ricevere un avviso. Questo è diverso dal modello “decentralizzato” utilizzato da Apple e Google, in cui gli abbinamenti si svolgono sui telefoni degli utenti.
Alcuni hanno sostenuto che un approccio “centralizzato” offre vantaggi all’app, ad esempio facilitando l’individuazione di hotspot in cui la malattia si sta diffondendo. Ma altri affermano che aumenti il rischio di potenziali hacker.
Il garante britannico sulla privacy dei dati, l’Information Commissioner’s Office, ha affermato che “come regola generale, un approccio decentralizzato” sarebbe più conforme al principio secondo cui le organizzazioni dovrebbero ridurre al minimo la quantità di dati personali raccolti. “Ma ciò non significa in alcun modo che un sistema centralizzato non possa avere lo stesso tipo di protezione della privacy e della sicurezza”, ha dichiarato lunedì il garante stesso, Elizabeth Denham.
Ma NHSX – l’unità del servizio sanitario che ha sviluppato l’app – afferma che l’app sarà volontaria e che i soli dati personali memorizzati dall’app all’inizio sarebbero la prima parte del codice postale dell’utente. Ulteriori dati sulla posizione verranno registrati solo se gli utenti accettano un’ulteriore richiesta di attivazione.
Hancock ha aggiunto che il software è stato “progettato pensando alla privacy e alla sicurezza”, aggiungendo che i dati vengono memorizzati sul telefono e inviati all’NSH solo quando qualcuno ha bisogno di un test.