Fino a 40 stazioni della rete della metropolitana di Londra dovranno essere chiuse nel tentativo della città di ridurre la diffusione dell’epidemia di coronavirus.
Transport for London (TfL) ha annunciato che ci sarà un arresto parziale della rete della Tube da giovedì mattina. Non ci saranno, inoltre, servizi notturni della metropolitana e gli autobus saranno ridotti.
La decisione arriva dopo che Boris Johnson ha comunicato come il virus si stia diffondendo più velocemente a Londra rispetto ad altre parti del Regno Unito: gli ultimi dati del governo mostravano, ieri, che ci sono stati più di 900 casi confermati di coronavirus a Londra e 34 persone sono morte in città a causa della malattia, e già ad inizio settimana il Primo Ministro ha esortato le persone a lavorare da casa ed evitare bar, pub e ristoranti.
Tali comunicazioni hanno portato a un’accelerazione del già riscontrato calo della quantità di passeggeri sulla Tube. Nove stazioni sono attualmente chiuse, ma i pendolari sono stati invitati a controllare il sito Web TfL per verificare costantemente quali altre saranno chiuse.
A partire da venerdì, la Waterloo & City ad esempio sarà del tutto ferma e da lunedì TfL ha dichiarato che ridurrà gradualmente altre aree della sua rete, incluse London Overground, TfL Rail, DLR e la rete tram nel sud di Londra.
I responsabili dei trasporti hanno affermato che il personale disponibile al lavoro sarà riassegnato “per garantire la resilienza dei normali servizi di metropolitana e di superficie”.
Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha invitato le persone a non viaggiare se non per motivi essenziali. “I londinesi – ha detto – dovrebbero evitare le interazioni sociali se non essenziali, e ciò significa che dovrebbero evitare di usare la rete dei trasporti se non assolutamente necessario. Londra attraverserà tempi straordinariamente impegnativi e sarà cruciale garantire che i lavoratori critici della capitale possano spostarsi in città. Dobbiamo loro fare tutto il possibile per aiutarli a svolgere il proprio lavoro in modo efficace”.