In Francia, l’ultima valutazione fornita dalle autorità sanitarie sulla pandemia di COVID-19 indica 132.967 casi identificati e 25.531 decessi in totale (16.060 negli ospedali e 9.471 in centri sociali e medico-sociali comprese le case di cura). Ieri, martedì 5 maggio, 330 persone sono morte in Francia in 24 ore.
La Francia attualmente ha 24.775 persone ricoverate in ospedale e 3.430 in terapia intensiva in terapia intensiva. Infine, 52.736 persone risultano guarite.
Il Senato ha votato, nella notte tra martedì e mercoledì 6 maggio, il disegno di legge che estende lo stato di emergenza sanitaria, ampiamente modificato dopo la prima lettura e soggetto a “garanzie” per il deconfinamento su monitoraggio dei pazienti Covid-19 e per le responsabilità dei sindaci.
I sette articoli del disegno di legge mirano, secondo il Ministro della Salute, Olivier Véran, a “consolidare il quadro giuridico” del regime in deroga allo stato di emergenza sanitaria e ad “ampliarlo” per “integrare le questioni legate al deconfinamento ”.
I senatori hanno apportato una serie di modifiche al testo originale proposto dal governo, mantenendo la data del 10 luglio per la fine dell’estensione dello stato di emergenza, quando il governo l’aveva fissata per il 24 luglio.
Il Senato ha adottato l’articolo 6 sulla creazione di un “sistema di informazione” per identificare le persone infette da coronavirus e i loro contatti. Ma ha imposto “garanzie”: la rinuncia alla riservatezza medica limitata nella durata – quella dello stato di emergenza sanitaria – e il campo di applicazione – solo i dati relativi all’infezione da virus. Si sono rifiutati di autorizzare il governo a legiferare con ordinanze su questo tema e hanno creato un organo di controllo. Hanno anche previsto la possibilità di rifiutarsi a essere registrati nel file di tracciamento del paziente, ad esempio per le persone che erano state erroneamente designate come in contatto con un paziente.
I senatori hanno esplicitamente escluso che il testo possa fungere da base legale per la distribuzione dell’app per smartphone StopCovid. “Non esiste alcun collegamento tra l’articolo 6 e StopCovid”, ha confermato Olivier Véran.
Olivier Véran ha tuttavia accolto con favore il fatto che “gli elementi essenziali siano stati mantenuti” rispetto alla versione originale del testo del governo, sperando in un accordo tra deputati e senatori. Perché il disegno di legge verrà ora esaminato nell’Assemblée nationale: mercoledì in commissione, poi giovedì nell’emiciclo, in vista dell’adozione definitiva prima della fine della settimana e in una corsa contro il tempo prima del deconfinement fissato per lunedì 11 maggio. I senatori, in particolare i socialisti, hanno anche annunciato un rinvio al Consiglio costituzionale, che ritarderà ulteriormente la divulgazione del testo.