“Nei giorni e nelle settimane a venire, prevediamo di vedere il numero di casi COVID-19, il numero di decessi e il numero di paesi colpiti salire ancora di più. L’OMS ha valutato questo focolaio 24 ore su 24 e siamo profondamente preoccupati sia dai livelli di diffusione e gravità che dai livelli allarmanti di inazione. Abbiamo quindi valutato che COVID-19 può essere caratterizzato come una pandemia “, con queste parole Tedros Adhanom Ghebreyesus, dal 2017 direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità, ha annunciato una definizione che in molti attendevano da giorni.
Secondo la definizione dell’Oms, una pandemia è «la diffusione mondiale di una nuova malattia», in almeno due continenti, con una sostenuta trasmissione da uomo a uomo. Questo comporta che ogni Paese metta a punto un «Piano pandemico» aggiornato costantemente sulla base delle linee guida dell’Oms che tiguardi la riorganizzazione dei posti letto negli ospedali, in particolare in terapia intensiva, e provvedimenti sui numeri del personale sanitario, oltre all’acquisto di farmaci e al fatto che la messa a punto e la produzione su larga scala di un vaccino diventano prioritarie.
Per l’Italia, a dire il vero, non cambia molto, almeno dal punto di vista dell’organizzazione logistica, che già ha dovuto fronteggiare l’emergenza, ma è chiaro che l’utilizzo di strumenti anche informativi coordinati possano coadiuvare l’azione posta in essere in Italia.