Riceviamo da Francesco Corniglia e pubblichiamo
Il politico che amministra un Paese dal parlamentare all’assessore di un piccolo comune deve stare lontano dalla gestione diretta dei soldi. Il politico non deve scegliere i soggetti o le ditte che faranno i lavori pubblici o qualsiasi altro servizio per la collettività. Il politico deve programmare, come amministratore, lo sviluppo del territorio e gestirne al meglio le sue caratteristiche.
Non è più tollerabile l’ingerenza del politico come “boss” o “capetto” che condiziona il futuro delle persone favorendo assunzioni, contratti ed appalti in cambio di soldi e consenso elettorale. Ogni volta che le forze dell’ordine fanno emergere reati contro la pubblica amministrazione è una sconfitta per ogni cittadino onesto.
Deve finire una volta per tutte il pellegrinaggio al politico di turno per farsi aggiustare una strada, chiedere un sussidio, un permesso o un lavoro. Gli anticorpi ci sono, punitivi come la recente legge spazzacorrotti (daspo, inasprimento condanne e fine prescrizione) e normativi. Occorre seguire le regole già scritte predisponendo avvisi e bandi non cuciti addosso a qualcuno, fare comparazioni di offerte, controllare e vigilare sui lavori pubblici effettuati e l’uso dei materiali, etc etc…
Gli esempi sono infiniti e rientrano nel buon senso con cui si deve gestire qualsiasi organizzazione, dalla famiglia alla grande azienda pubblica o privata. Occorre altresì avere la forza di lottare contro il malcostume per liberarci da questo cancro. Anche qui esistono vari modi per farlo dal Whistleblowing per denunciare in forma anonima reati contro la pubblica amministrazione, al chiedere aiuto alle forze dell’ordine. Mai darsi per vinti, è una battaglia lunga e difficile perché la disonestà è ampiamente diffusa ma dobbiamo combatterla per il nostro sacrosanto diritto a vivere in un Paese normale. Anche per rispetto ed in memoria di chi ha dato la vita per farlo.
Francesco Corniglia
Consigliere comunale M5Stelle Montalto di Castro