Riceviamo e pubblichiamo
Venerdì 20 settembre ore 17,30. Il manto erboso in sintetico dello stadio “Bonelli” è costellato di bambini e ragazzi di tutte le età, gli spalti gremiti di genitori, la festa si preannuncia fin da subito sobria e semplice, fatta da uomini abituati ad agire, più che a parlare. Mons. Luigi Marrucci Vescovo si richiama alla centralità della famiglia nello sport come in tutto il resto delle attività umane e parla di Valore Profetico, non perché la famiglia predica il futuro, ma per quello che è il significato autentico della parola: “Parlare prima”. La famiglia “parla prima”: le sue parole sono ispirate direttamente da Dio, per chi crede, da un ancestrale senso di amore, protezione e solidarietà nei confronti dei figli, per chi crede di meno. Si prega volentieri, ognuno a suo modo, al cospetto di un concetto così elevato.
Il Sindaco Mauro Mazzola si guarda intorno quasi stupito: “Anche noi eravamo come questi bambini, ma giocavamo nella strada, non avevamo certo simili strutture su cui allenarci, e le nostre famiglie, purtroppo avevano meno opportunità di seguirci ed aiutarci”. Si vede che, se potesse, si toglierebbe qualche decina di anni per essere in mezzo a quei ragazzi. Il Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia Alessandro Antonelli, in nero e bardato di cravatta d’ordinanza nonostante la canicola, reca un dono tanto utile quanto scaramantico, un nuovo defibrillatore portatile per fronteggiare eventuali emergenze: “Vi auguro di non doverlo usare mai, di vederlo coprirsi di polvere, ma è meglio averlo, non si sa mai; può salvare una vita”. Sandro Celli, Assessore allo sport, è un Mister prestato alla politica e anche quando parla di valori di lealtà sportiva e solidarietà con i più deboli, si vede che scruta i ragazzi uno ad uno e pensa a chi si potrebbe schierare sulle fasce per portare a casa i meritati tre punti. Antonio Menegaldo, responsabile amministrativo, tira giù un po’ di conti e dice che va tutto a meraviglia, anche se si sono spesi soldi per potenziare le strutture; il bilancio è a posto. Ricorda ringraziando il Presidente del settore giovanile Massimiliano Coluccio, che per rispettare i tempi ha dovuto brandire il pennello e imbiancarsi le pareti da solo. Poi lo stesso Coluccio, emozionatissimo, prende la parola ringrazia tutti e sparisce fra la gente, quasi avesse paura di dare disturbo. Riappare per lo scambio di maglie con il Brescia calcio, a suggello di un accordo di collaborazione oramai ufficiale fra le due realtà societarie. I rappresentati del Brescia indossano il campo di calcio come un pigiama, tanto si sentono a loro agio. Si vede che è il loro habitat naturale. “Siamo qui per osservare i vostri progressi e la vostra crescita, ma anche quella dei vostri istruttori, noi vogliamo farvi crescere perché è l’unico modo per crescere anche noi” dice Alvaro Riva, osservatore del Brescia calcio.
“Brescia vi pare lontana? Abbiamo quaranta società sparse in tutta Italia e a Malta che collaborano con noi, organizzeremo tornei, stage, vi daremo la possibilità di giocare a calcio e anche di imparare l’inglese, tifate per le vostre squadre, ma anche per il Brescia, perché da oggi il Brescia siete anche voi!” dice Giorgio Ameni responsabile per il Centro Italia e Malta. Poi fanno una promessa: porteremo a Tarquinia Massimo De Paoli (il maggiore esponente italiano dell’attività di organizzazione e dell’allenamento di squadre giovanili, un grande).
Come in tutte le nozze che si rispettino, arriva la torta. Un assalto di bambini e bambine. Noi vecchi “babbioni”, un po’ in disparte, una fitta di desolazione ci tormenta, al cospetto di tanto futuro; la certezza che ogni giorno dovremmo consegnare ai legittimi proprietari un pezzo di mondo, che oramai non ci appartiene più. Il Presidente del Corneto calcio Rinaldo Santori, non c’è. Un ragazzo della juniores si è fatto male e lui ha rinunciato alla manifestazione per portarlo a fare una visita medica. La Corneto è anche questa. È fatta di uomini abituati ad agire.