di Attilio Rosati
Grandi cambiamenti in corso in casa Corneto; è ancora troppo presto per farvene un resoconto preciso, presto ci arriveremo ma per ora, possiamo cominciare a riferire impressioni, sensazioni e qualche perplessità, sempre in chiave costruttiva, come deve essere.
Il primo di agosto, la squadra si riunisce agli ordini di Nazzareno Gufi, diversi nuovi arrivi, e grandi conferme. La cosa più difficoltosa per un allenatore (dato che la preparazione atletica delle compagini oramai è per tutte più o meno la stessa), è quella di ossificare un gruppo solido, compatto, motivato e l’assenza di alcuni elementi preziosi sotto questo aspetto, (Cascianelli e Perugini in testa) non rende certo facile questa incombenza.
Tuttavia, i senatori della squadra, Spirito, Giorgi, e quest’anno anche Bisozzi, sanno il fatto loro; a poco a poco, fatica e caldo permettendo, si comincia a sentire oltre agli sbuffi di fatica, anche il suono di qualche risata ed il Mister, che ne conosce bene la valenza, non scoraggia certo il fenomeno.
I nuovi arrivati, dopo un primo momento di perplessità, si sciolgono e si adeguano al “caos ordinato” eclettico ed intelligente, che costituisce il grande limite della società e, al contempo, la sua più grande forza. Tanto lavoro per il fisioterapista Angelo Savina che, sotto un caldo cocente, è costretto ad allestire una sorta di “postazione mobile” all’aperto per fronteggiare diverse emergenze tendinee e muscolari, dovute probabilmente allo scarso riposo che i ragazzi si sono concessi in estate, eccessivamente impegnati da tornei e… discoteche! Lo staff tecnico si arricchisce di un nuovo preparatore dei portieri, Fabrizio Ercolani, che va ad affiancare Valerio e Domenico Felici in uno dei compiti più delicati e difficili.
A seguire ecco comparire, quasi alla chetichella, gli juniores, protagonisti lo scorso anno di una grande impresa. Tornano sui campi di allenamento intimiditi dalla grande stagione che li aspetta, quel campionato d’Elite durante il quale dovranno misurarsi con grandissime formazioni, molte delle quali, sulla carta, più forti e più organizzate dal punto di vista societario.
Si comincia male, perché questi ragazzi, che quest’anno dovranno vedersela anche con le insidie di un nuovo campo in sintetico, più duro ed impegnativo del vecchio “Polveron”, sono privi di un preparatore atletico. Dov’è Gabriele Ventolini, che lo scorso anno ha gestito la preparazione atletica del gruppo magnificamente? Mister Bonelli dovrà fare tutto da solo?
Speriamo che in corso d’opera, come sempre hanno saputo fare, il Presidente ed il Direttore sportivo, sappiano far quadrare il cerchio. È il calcio, ragazzi, non quello di plastilina che vedete in televisione, quello vero, che si fa “a mano”. Giorno dopo giorno, un problema dietro l’altro, una soddisfazione dopo l’altra, un dolore dopo l’altro.