di Attilio Rosati
Per andare nella tana del Cecchina, pretendente al titolo insieme a Ostia mare, Albalonga e Pisoniano, finire sotto di un gol (Mariani, 35’ minuto del primo tempo), procurarsi un rigore (Granato al 73’) e segnarlo raddrizzando le sorti della gara (Spirito 75’ minuto) ci vogliono le palle ragazzi! E bisogna mettere da parte “purismi” e critiche, per riconoscerlo senza riserve
Andiamo per ordine: potete ben immaginare con che verve agonistica il Cecchina comincia la sua gara, tanto che dopo poco Di Fiandra, ben lanciato da Massara, tira a botta sicura e solo un grande intervento di Casali salva la rete. La reazione etrusca è immediata: Spirito su punizione scalda le mani di Ruggini che si salva solo grazie al benevolo apporto della traversa.
Ancora Giorgi, pochi secondi dopo, costringe il portiere ad effettuare un altro, impegnativo intervento. Tutto questo nei primi 20 minuti di gara: la Corneto se la gioca a viso aperto e come a volte succede, il Cecchina passa solo grazie ad una punizione bellissima di Chianelli che trova la testa di Mariani per la deviazione vincente. Prima della fine della prima frazione di gioco, il Cecchina crea un altra occasione che non riesce a finalizzare.
Nella ripresa arrembaggio etrusco, almeno tre nitide occasioni da rete create e sprecate, miracolo di Casali su un tiro di Massara insidiosissimo, poi, alla mezz’ora, il Mister fa entrare Granato, per rinvigorire il settore avanzato e questi, pochi minuti dopo, si procura il rigore che Dario Spirito, con la solita freddezza, realizza per il pareggio finale. Reazione veemente dei locali, ma inutile. La Corneto è maestra di muraglioni e si difende con ordine e compattezza. Si doveva giocare così, si è fatto il massimo. La squadra ha evidenziato progressi in termini caratteriali e di compattezza.