di Leo Abbate
Soffre, la squadra di Mister Bonelli, soprattutto per la mancanza di quel gioco di fascia che sapevano ordire alcuni giocatori che quest’anno purtroppo non ci sono o non sono ancora pronti. Ma lotta, ci crede, sa soffrire e, alla fine, quel pericoloso DNA che li rende indomiti prevale. Nella prima gara casalinga contro lo Spes Montesacro non si intravede ancora la “cura Bonelli”, con i ragazzi che si sono allenati poco insieme e alcuni lo hanno fatto davvero poco in assoluto per motivi di lavoro o di salute.
Sono schierati in campo con Biagioni in porta, Ciurluini, Mancini Ventolini e Cruciani pacchetto difensivo, Lodi, Codoni, Arcorace e Forieri nella zona centrale del campo, Martelli e Rosati in attacco. Si proiettano in avanti con buona volontà fin dai primi minuti dando filo da torcere alla squadra ospite: qualche lancio lungo di troppo, poco sfruttamento delle fasce, ma grinta e coraggio.
Biagioni urla e richiama i compagni nella posizione, gli avversari tentano diverse azioni di contropiede agevolati da un possesso palla troppo insistito con conseguente smarrimento dei ritmi di gioco da parte dei tarquiniesi ma la difesa è immensa, insuperabile, perfetta. Passano i minuti e nonostante i tentativi compiuti, il risultato non si sblocca. Finisce il primo tempo e trascorre tutta la prima mezz’ora del secondo: la squadra ospite non punge ma neanche gli etruschi; non in modo risolutivo.
L’ultimo quarto d’ora è un crescendo di cattiveria agonistica e di volontà: Martelli coglie un palo a portiere battuto, i ragazzi non mollano, si presentano in quattro, cinque, davanti al portiere e finalmente, per due volte in rapida successione, Codoni passa e arrivano i tre punti. Se giocando non benissimo si ottengono questi risultati, aspettate di vedere cosa succederà quando ritroveranno l’armonia di gioco dello scorso anno. Niente è impossibile.