Ora la Corneto fa paura. Ora nessuno si sente sicuro. Avevamo chiuso con queste parole uno dei nostri ultimi commenti su questo blog, i lettori se ne ricorderanno, ebbene, il Monterosi di domenica ne costituisce prova eclatante.
I ragazzi di Mister Lauretti schierano una formazione con due punte vere (Maestà e Pirillo) ma il loro gioco è tale da maneggiare il materiale esplosivo degli avversari con estrema cautela: squadra cortissima, centrocampo intasato da interditori di razza, veloci recuperi all’indietro in fase di non possesso, rapide ripartenze in contropiede; insomma, tutto il repertorio di chi, pur non rinunciando a colpire, bada soprattutto a non scoprire il fianco. Solo al 21’, su punizione, Dario Spirito sottopone De Angelis ad un test durissimo e il bravo portiere si supera.
Nella ripresa, appare subito chiara una cosa: Nazzareno Gufi ci crede, non intende rinunciare alla possibile vittoria e gli etruschi non arretrano di un solo passo, neanche quando la pressione avversaria si fa più continua. Al 10’ minuto Novelli segna su assist di Maestà, ma il direttore di gara annulla su segnalazione del guardalinee: bandierina alzata in netto ritardo, ma la rete non c’era.
Al quindicesimo, Gufi sostituisce Granato che aveva speso ogni goccia di energia, con Emiliani. Sarà la svolta della partita. Rapidi capovolgimenti di fronte fino al 34’ quando ancora Spirito, su punizione, inventa una traiettoria velenosa ed imprevedibile. La reazione di De Angelis si può ascrivere alla categoria dei miracoli. Il portiere del Monterosi, uno dei migliori in campo, sembra aver pronunciato un NO definitivo, quando all’ultimo secondo, come vuole la tradizione del calcio vero, quello giocato con il cuore, Emiliani si gira su se stesso da posizione impensabile e trafigge il Monterosi tutto, compreso il massaggiatore.
Non è un gol. È una sinfonia che scandisce con grande solennità le note del riscatto, della gioia, della ricompensa per i sacrifici fatti e forse della salvezza.
Come si fa a non crederci! Bisogna essere dei pazzi.
Attilio Rosati