“Continuiamo a dar voce al povero Stadio Cardoni”: l’impegno romantico ma deciso degli ultras del Tarquinia in difesa dell’impianto

“Continuiamo a dar voce al povero Stadio Cardoni che ogni giorno, ogni ora crolla sotto i segni del tempo e dell’abbandono che accompagnato dal silenzio lo fa apparire come un luogo mai esistito”: se negli ultimi giorni, proprio sulle pagine de lextra.news, è arrivato l’appello della famiglia di Giuseppe Cardoni, c’è chi da tempo porta avanti la sua battaglia in difesa del luogo iconico del calcio tarquiniese.

Si tratta del gruppo ultras a sostegno del Tarquinia Calcio che, tramite la pagina di riferimento Tarquinia Calcio Football History, che assieme al gruppo Legio Tarchuna, allineatosi alla causa, tiene un faro acceso sulla situazione di abbandono e degrado dell’impianto mediante iniziative soprattutto sui social: l’ultimo post è proprio di qualche giorno fa.

“Da ormai due anni lo storico impianto polisportivo tarquiniese è chiuso ai cittadini – le parole della pagina TCFH – e di conseguenza interdetto ad ogni tipo di libera attività sportiva e ludica. Niente più partite di calcio, niente più ciclismo, niente di niente. Il “tempio di mille storie di anime” resta ancora oggi chiuso e quel che fa più male è lo squallido silenzio complice che avvolge tutta la nostra cittadina che pare essersi dimenticata di questo impianto così comodo e colmo di storie da raccontare”.

“In tanti continuano a chiederci quando ci incontrano “Ma chi ve lo fa fare a lottare per una causa già persa in partenza?” e noi puntualmente rispondiamo che ciò che ci spinge a rompere il silenzio è soltanto il nostro attaccamento a questo luogo storico dello sport e casa del Tarquinia Calcio per moltissimi anni dove abbiamo vissuto i nostri anni della gioventù e dove abbiamo incontrato per la prima volta nella vita i colori blu granata e con essa uomini e volti di quei protagonisti incancellabili che hanno saputo dare tantissimo alla Tarquinia calcistica e sportiva in generale”.

“Cambiando gli scenari politici – concludono da TCFH – quel che ad oggi percepiamo è zero idee, zero proposte ,zero interesse alla causa. Soltanto voci, troppe e anche senza riscontri veridici: “sotto è vuoto e crolla tutto” oppure “i fondi non ci sono…”, oppure “tanto ci fanno i palazzi…”. Tutto questo inizia a stancarci oltre che a lasciarci delusi e arrabbiati”.