Riceviamo e pubblichiamo
Roma, si è svolta presso Palazzo Valentini, l’assemblea della Consulta Nazionale delle Proprietà Collettive. Presente tra gli intervenuti anche il Presidente dell’Università Agraria di Tarquinia Alessandro Antonelli. Oggetto dell’incontro i disegni di legge presentati al Senato in tema di proprietà collettive, volti finalmente a dare copertura ad una materia ancora disciplinata da regi decreti risalenti al 1927.
Un’occasione per affrontare anche le norme recenti che hanno avuto riflessi generali anche sugli Enti Gestori degli Usi Civici, tra cui naturalmente l’Università Agraria di Tarquinia, primo tra tutti l’IMU. Nel suo intervento il Presidente Antonelli ha sottolineato come “siamo davanti ad una ingiustizia epocale. Un tributo che penalizza oltremodo Tarquinia e la sua Università Agraria. Dai 170.000 Euro dovuto per ICI siamo ai quasi 400.000 Euro per l’attuale IMU calcolata con l’aliquota prevista al 7,6. Unici nel Lazio a pagare, per il mancato inserimento nelle zone svantaggiate. Inquietante la disparità di trattamento e l’inerzia del Governo centrale nel comprendere simili situazioni che mettono a rischio strutturale Enti di gestione. Senza risorse non ci può essere gestione e miglioramento del patrimonio. Siamo con l’IMU ad una pressione fiscale sull’Università Agraria che sfiora il 60% senza precedenti per un Ente Pubblico. Ci sarebbe bastata una risposta, ma crediamo che i burocrati al Governo non abbiano ben compreso neanche la natura delle proprietà collettive per semplice ignoranza”.
Il Presidente Antonelli ha auspicato che la Consulta si faccia portavoce di questa situazione, anche con gesti eclatanti. Approvato all’unanimità un ordine del giorno mediante il quale si richiede al Governo un’ audizione per trattare sulla questione IMU, importanti i rilievi giuridici emersi ai fini dell’esenzione. All’incontro erano presenti i Presidenti di Enti Gestori provenienti da tutta Italia, dal Trentino, al Lazio. Piena solidarietà è stata rappresentata dai presenti per una situazione che ha similitudini soltanto con quanto sta accadendo in Emilia Romagna.