Riceviamo e pubblichiamo
L’Amministratore Delegato del Consorzio Pellicano Rag. Franco Caucci puntualizza su quanto pubblicato in questi giorni in merito agli Impianti di Paulownia: «Siamo favorevoli agli Impianti di Biomassa Legnosa poiché numerosi sono i benefici ambientali, il processo di combustione avviene ad alte temperature ed in un contesto in assenza di ossigeno, con il sistema di pirolisi, quindi le emissioni in atmosfera sono pressoché nulle e non produce inquinamento. Il processo contribuisce ad alleviare l’impatto ambientale dello smaltimento delle risulte delle potature e si eviterebbe di bruciare i residui da potature spesso bruciati all’aperto, da non sottovalutare il recupero del loro contenuto energetico che andrebbe disperso nell’aria e nell’ambiente. Si andrebbe quindi a incrementare e sostenere un settore in espansione, contribuendo alla creazione di nuovi posti di lavoro ed opportunità di sviluppo per l’economia in linea con le smart-cities. Il Consorzio Pellicano sostiene le iniziative di valorizzazione delle risorse attraverso soluzioni innovative volte al recupero e alla difesa dell’Ambiente: la polemica è nata in funzione dell’intervento al Convegno Paulownia del Direttore del Consorzio di Bonifica della Maremma Etrusca, intervenuto quale relatore, a sostegno dell’iniziativa Paulownia e che ha confutato e messo, più volte in discussione il nostro progetto di Ampliamento perché si sottraggono risorse e terreni all’Agricoltura. Benvenga nella nostra area il Progetto Paulownia, un’iniziativa pregevole e innovativa per l’economia della nostra città sostenuta dall’Università Agraria Tarquinia, di cui apprezzo molto il coraggio e la lungimiranza, punto di riferimento della economia agricola, sensibile alle problematiche del settore e sempre pronta a dare un sostegno e a trovare soluzioni agli agricoltori e alle aziende agricole locali. Auspico che possa fare altrettanto per il nostro compost, di cui già siamo produttori, poiché porta una soluzione alla concimazione dei prodotti agricoli al fine di diminuire l’utilizzo della chimica in agricoltura, su tali problematiche è compito della Coldiretti intervenire fattivamente».