Riceviamo e pubblichiamo
La magia della musica preislamica e dei suoi antichi strumenti faranno da sfondo alla giornata conclusiva della rassegna d’arte Ipazia a Calcata, organizzata dall’associazione IpaziaImmaginepensiero Onlus con il patrocinio della Regione Lazio e del Parco Valle del Treja.
Il 14 maggio, alle 17:30, al Palazzo degli Anguillara il maestro Siamak Guran si esibirà in concerto accompagnato da Rodofo Baroncini, che con il suo violino darà vita all’incanto della fusione tra musica occidentale e orientale.
Siamak Guran nasce in Iran nel 1973 all’interno di una tribù curda che si riconosce nella cultura e nella filosofia dell’ordine degli Yarsan. Tradizionalmente per gli Yarsan qualsiasi manifestazione della vita quotidiana e rituale viene accompagnata da musica e canti, denominati Kalam. Questa tradizione musicale è antichissima, precedente l’avvento dell’Islam. È giunta all’artista per trasmissione orale, come avviene da secoli da discepolo a maestro e non ne esiste forma scritta anche perché gli elementi fondamentali che la caratterizzano sono l’improvvisazione e la sintonia con chi lo ascolta. Repertori e occasioni musicali sacri convivono con canti e danze legate al repertorio profano che celebra nascita, morte, matrimonio, amore. Siamak Guran è uno dei pochissimi eredi e per alcuni versi unico depositario di questo patrimonio popolare. Vive in Italia dal 1999 e tiene regolarmente concerti e lezioni. Partecipa a trasmissioni radiofoniche e compone musiche per il teatro. Oltre alla voce usa antichi strumenti come il Tanbùr, il Setàr, il Tàr e il Dàf.