“La voce di tutti”: con questo claim, stampato sulla copertina della brochure che sintetizza il programma elettorale, si avvia la corsa di Francesco Sposetti verso le urne comunali dell’8 e 9 giugno.
Nella sede di corso Vittorio Emanuele, ieri, la conferenza stampa di presentazione, con il candidato affiancato dai leader delle liste che lo sostengono: Emanuele Scomparin per il PD, Andrea Andreani per il M5S, Piero Rosati per l’alleanza Verdi-Sinistra e Alberto Blasi in rappresentanza della lista civica Civitas.
“Sono una persona della società civile che ha deciso di mettersi in gioco, che ha ritenuto necessario un cambiamento, un’idea nuova di città, visto come il tessuto sociale è stato trattato in questi anni da questa amministrazione. – l’esordio del candidato sindaco – Una sorta di bisogno, quasi per senso di responsabilità civile, di prestare le mie competenze per un’idea nuova di Tarquinia, che passi dalla condivisione e dal dialogo, che in questi anni è mancato a causa di un’amministrazione molto divisiva”.
Sposetti ha quindi ricordato le sue esperienze professionali alla guida di aziende pubbliche, ma anche quelle nelle cooperative agricole cittadine, dalla presidenza della Centrale Ortofrutticola alle consigliature alla Pantano: “E penso perciò il mio apporto potrà essere proficuo, anche per la conoscenza della macchina amministrativa”.
“Vengo dalla società civile – ha proseguito, con una frecciata ad alcuni rivali elettorali – e anche se in molti oggi provano a rivendicarlo, a differenza loro che hanno avuto ruoli di vario livello nel tessuto politico della città io non ho mai avuto tessere di partito. Il mio progetto è appoggiato da partiti politici che, sino a ieri, non avevano mai trovato una quadra, e ora invece, sedendoci a un tavolo, discutendo, focalizzando i reali problemi di Tarquinia, sono riusciti a trovare un’unione per un’idea nuova di città. Dialogando, abbiamo lavorato a un programma partito dalla discussione, una serie di linee guida che vogliono essere un punto di partenza, un work in progress su cui confrontarci con le parti sociali, che incontreremo una per una, per avviare un percorso condiviso. Il punto fermo è che l’amministrazione pubblica dovrà essere di supporto ai cittadini, andargli incontro per porre in essere azioni mirate al bene comune ”.
Poi una sintesi del programma elettorale, “che non è un libro dei sogni, anche perché potremmo passare ore a vedere quelli non realizzati tra i precedenti opuscoli del nostro principale avversario”, basato sui capisaldi del sociale, del territorio, del turismo e dei servizi al cittadino, “partendo da politiche sociali partecipate”. E ancora il progetto di un’ Accademia delle arti e delle maestranze, “sullo stile di quello che fu l’Etrusculudens”, un altro legato alla ceramica, “con l’idea di creare un museo diffuso tra San Pancrazio e verso Santo Spirito e San Giacomo, con i laboratori dei ceramisti che diventano mostre permanenti”. In tema di agricoltura, “pensiamo a un aiuto a livello fiscale, affrontando nelle dovute sedi il nodo dell’agricoltura vantaggiata che ci penalizza rispetto ad altre aree della Tuscia, ma anche alla creazioni di marchi di qualità che valorizzino la produzione tipica cittadina”.
Sui temi di commercio e viabilità la discontinuità più netta con l’attuale amministrazione. “Mi fa male passeggiare per Tarquinia, come faccio spesso, e vedere tante serrande chiuse: ricordo quanta gente, invece, ci fosse quando ero ragazzo. Oggi è come girare nel deserto del Sahara: vogliamo perciò dare impulso al commercio, e di rimando al turismo, con agevolazioni fiscali appropriate e premianti, in funzione del servizio che il commerciante deve dare. Poi, chiaro, la rimodulazione della ZTL è tra i primi punti da toccare in ordine cronologico: intanto riapriremo subito l’anello, poi a settembre saremo pronti con un progetto più ampio, con chiusure non così vessatorio. Una cosa è certa: probabilmente non ha senso chiudere d’inverno, così come non hanno senso chiusure e parcheggi a pagamenti d’inverno al Lido!”.
Alcune considerazioni anche dai rappresentanti delle liste a sostegno. “Francesco Sposetti è la garanzia che sarà messo in discussione quanto viviamo oggi con l’attuale amministrazione. – le parole di Andrea Andreani (M5S) – Certo, cominciare oggi è difficile, perché oggi a Tarquinia non è rimasto niente: ma noi saremo l’amministrazione di tutti, non solo dei nostri”.
“Come partito siamo orgogliosi del lavoro fatto e della scelta del candidato – dichiara Emanuele Scomparin (PD) – ci siamo arrivati superando delle divergenze e non scendendo a nessun tipo di compromesso. Francesco è una persona seria, qualità che non tutti hanno, è capace ed è una persona per bene”.
“Il miracolo fatto sta nell’aver avuto tutti la consapevolezza di fare un passo di lato, o indietro – ha invece aggiunto Piero Rosati (Verdi e Sinistra) – e l’abbiamo fatto volentieri per una persona come Francesco Sposetti”. Infine Alberto Blasi (Lista Civitas): “Se Francesco non ci fosse, diremmo che servirebbe una persona così”.
Chiusura affidata, quindi, al candidato: “Il progetto elettorale che racconteremo ai cittadini è ambizioso, ma coi piedi per terra: vengo dall’agricoltura e sono abituato a programmare, seminare, lavorare e poi raccogliere. Un programma che dia respiro, un0idea che va anche oltre l’arco dei cinque anni: non ho necessità di essere rieletto, e con me i candidati che hanno una loro vita professionale e sono liberi di decidere e scegliere: quello che ci interessa è una politica di respiro che possa cambiare l’aria di questa città”.