Riceviamo da Francesco Sposetti e pubblichiamo
“Il sindaco Alessandro Giulivi non ha mai voluto dialogare con i tarquiniesi. Strade chiuse; centro storico blindato con la Ztl e continue variazioni alla viabilità con evidenti disagi per i residenti e attività commerciali messe in crisi; parcheggi a pagamento ovunque tra cui alla stazione ferroviaria e all’ospedale; scelte calate dall’alto; multe elevate per milioni di euro; raccolta differenziata che fa acqua da tutte le parti; indifferenza totale verso il mondo dell’associazionismo. Con la sua politica, l’amministrazione Giulivi ha mostrato una Tarquinia chiusa, non inclusiva, con lacerazioni profondissime nel tessuto sociale, economico e culturale.
Dopo cinque anni i tarquiniesi sono stanchi di un sindaco che si pone sopra tutti, senza mai ascoltare nessuno e senza mai aver preso in considerazione idee e suggerimenti che potessero migliorare i provvedimenti presi. In un comune di 16mila abitanti, parlare di narrazione di destra o di sinistra non ha senso. I tarquiniesi dovranno scegliere se continuare con un’amministrazione che ha dimostrato i suoi limiti e la sua mediocrità non capendo che il dialogo non è un segno di debolezza ma di forza; o se voltare pagina, dando fiducia a una nuova amministrazione che pensa a una città aperta al confronto, ospitale e disponibile, piacevole e culturalmente creativa e concreta, in grado di programmare il suo sviluppo e affrontare i problemi sempre nell’interesse del bene collettivo, in cui il palazzo comunale torni a essere la casa di tutti e il sindaco sia di nuovo accanto alle persone. 4009 cittadini hanno già chiesto a gran voce l’8 e il 9 giugno un’amministrazione più inclusiva e vicina ai cittadini. Manca un ultimo e importantissimo passo. Il 23 e 24 giugno rendiamo possibile il cambiamento”.