Riceviamo dal gruppo Innovazione e pubblichiamo
A Tarquinia c’è bisogno di cambiare. Serve tirare una linea netta con il passato, e per questo abbiamo scelto di non supportare il sindaco uscente Alessandro Giulivi, di cui non condividiamo innanzitutto il metodo decisionale a nostro avviso accentratore, calato dall’alto, chiuso e sordo alle plurali voci del territorio, mentre in altri Comuni d’Italia assistiamo all’affermarsi di modelli incentrati sulla condivisione e la partecipazione della città alla formazione delle scelte dell’organo politico che li rappresenta. Anche questo è un segno di forte innovazione, che ben conoscono i Comuni italiani più evoluti.
Ma c’è anche bisogno di cambiare rispetto a una politica che non trova altro modo di farsi notare se non quello di attaccare rabbiosamente i propri avversari sulla fuffa e sul personale. E ci dispiace che un simile esempio di intendere la politica provenga proprio dall’unica donna presente in questa competizione elettorale. Ci sarebbe piaciuto confrontarci con Martina Tosoni su argomenti seri non su chiacchiere da bar e pettegolezzi con il sapore di risse da lavatoio. No grazie: restiamo estranei a tutto ciò. Solo una riflessione: cara Martina, non è cercando di abbassare il livello degli altri, che si afferma la superiorità del proprio. Perché se così è, allora, forse, è vero esattamente il contrario.
Lasciamo agli elettori la libertà di decidere chi sarà il vero cambiamento per Tarquinia. Gli argomenti che noi vogliamo dare loro per effettuare questa scelta, sono solo quelli del nostro programma elettorale che illustreremo nei prossimi giorni. Sono le cose che vogliamo fare. A iniziare dal metodo: l’ascolto, le decisioni partecipate. Per costruire un grande futuro, c’è bisogno di un presente solido. Tarquinia deve ripartire da qui, dalla quotidianità, dove tutto, o quasi, funziona come dovrebbe, solo così ci si può lanciare nelle grandi sfide del futuro. Ad oggi, purtroppo, invece, dobbiamo constatare che dopo cinque anni di amministrazione Giulivi, ci sono ancora carenze su molte cose: sui parcheggi, sulle strutture per gli anziani, sulla manutenzione del verde pubblico, delle strade, considerando anche quelle vicinali e rurali, sull’assenza di un polo scolastico.
Serve una modifica nella ZTL, riaprendo al traffico l’anello del centro storico e il Corso. Mancano gli scivoli per le barche al mare, le aree destinate alla pesca sportiva. Non è stato fino ad oggi studiato un piano strategico per la fornitura dei prodotti agricoli del nostro territorio al mercato crocieristico ed alla grande distribuzione.
Tarquinia ha dimostrato e sta dimostrando di avere tanti ragazzi e ragazze competitivi in tutti gli sport, ma gli investimenti in tale settore sono stati fino ad ora limitati e sbilanciati in favore di quelli più in voga. Esistono realtà diverse che devono essere valorizzate e supportate. Non esiste più neanche la Protezione civile comunale che, a nostro avviso, deve essere riaperta. L’elenco delle cose da fare, e che fino ad oggi non sono state fatte, è lungo. E noi abbiamo tutta l’intenzione di lavorarci, senza sigle, senza steccati, ma solo con tanta voglia di fare, per dare a Tarquinia un volto nuovo. A cominciare da quello del sindaco. Per cui abbiamo scelto di sostenere Renato Bacciardi, persona misurata, dialogante, alla quale ci accomuna la passione per i fatti e non per le chiacchiere.