Riceviamo dal PD di Tarquinia e pubblichiamo
A Tarquinia torna a fiorire lo sport, con una nuova moda: il “salto di lista”, attività alla quale hanno deciso di dedicarsi alcuni “politicanti” nostrani, forse con l’idea in testa di gabbare i cittadini, confidando forse in una gigantesca amnesia collettiva.
Tranquilli, a beneficio di tutti, rinfreschiamo un po’ la memoria: il primato è detenuto senza dubbio da Manuel Catini. (Non) eletto tra le fila di Gianni Moscherini, subentra a quest’ultimo in consiglio in quota Fratelli d’Italia ma salta subito all’opposizione dalla quale fonda il movimento civico “Tarquinia 2024” per contrastare l’attuale sindaco Alessandro Giulivi alle successive elezioni comunali. Dopo averne dette di ogni ed aver abbindolato più di mille persone che lo hanno appoggiato e sostenuto per l’ennesima volta nelle dure battaglie al primo cittadino, per la Ztl, per l’esproprio della terra all’IISS “Vincenzo Cardarelli”, per l’apertura della strada vicinale dell’Acquetta e di via Vecchia della Stazione, per parcheggi a pagamento per i pendolari alla stazione, saltella nuovamente verso Forza Italia ed in tempo zero appoggia nuovamente il “nemico giurato” Giulivi.
Altra “Stella al merito”, ce l’ha il segretario dell’Udc Gino Stella. Anche lui ha tuonato contro Giulivi, colpevole di aver affossato l’economia tarquiniese per le scelte scelerate della Ztl, della chiusura delle strade, del dialogo mancante con associazioni e cittadini. Abbiamo ancora tutti in mente la fotografia del “tavolino sotto al comune” e le sue mirabolanti affermazioni “il grande è vero problema è uno solo… Giulivi, Se non si cambia chi guida questo Paese, non si cambia mentalità a questo Paese”, o il celebre “Mai con Giulivi” a mezzo stampa di neanche due mesi fa. Anche lui rinnega tutto davanti ai suoi elettori e si presenta insieme al “despota”, per chissà quali promesse.
Non da meno l’ex assessore Benedetti, Segretario locale della Lega, che inaugura il comitato della candidata Tosoni insieme agli stati generali del partito e nottetempo fa dietrofront e si unisce ai cultori del “salto di lista”, peraltro unendosi a chi su di lui aveva sparato quando era assessore, con il famoso manifesto e la “mozione di sfiducia” nei suoi confronti.
Ad oggi sarebbe curioso sapere se ci stanno prendendo in giro ora, o se ci hanno preso in giro negli ultimi anni. Probabilmente un po’ tutte e due le cose, ma senza vergogna. Fortunatamente invece gli elettori tarquiniesi non hanno l’anello al naso e non si faranno prendere in giro da chi ha fatto del “salto di lista” il proprio sport preferito.