Riceviamo da Alessandro Giulivi e pubblichiamo
Voglio spiegare apertamente il motivo per il quale non parteciperò al confronto ideato da “Semi di pace”.
L’associazione in questione, congiuntamente con la Società Tarquiniense d’Arte e Storia, è tra le promotrici di una denuncia nei confronti del Comune di Tarquinia sul taglio dei pini in viale Mediterraneo, una vicenda avulsa dal contesto in cui le stesse dovrebbero operare.
Inoltre, non più di due mesi fa, il suo presidente si è reso autore di una lettera nella quale, tra le altre ingiurie, si tacciava il sottoscritto di tirannide, con una acredine tale da impedire qualsiasi confronto democratico ed equilibrato.
Contrariamente a chi deve proporre idee, possibilmente nuove e non già attuate dall’amministrazione in carica, sono i fatti a parlare per noi. Quanto già realizzato in campo sociale, anche e soprattutto durante il
periodo pandemico, è sotto gli occhi di tutti, non solo dei fruitori dei servizi erogati. L’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata ha il solo obiettivo di restituirli alla collettività attraverso progetti già
approvati da questa giunta e in parte avviati, finalizzati all’inclusione sociale ed associativa. Sull’ambiente e sulla tutela della salute pubblica, tutte le azioni intraprese da noi a salvaguardia del territorio ed a tutela della popolazione, sono state vinte per la fondatezza delle argomentazioni dei ricorsi sostenute da questa amministrazione.
Rimango a disposizione per confronti pubblici realmente paritari, in ambienti neutrali e promossi con il solo scopo di far conoscere i programmi di ogni candidato.