Sembra ieri che Mauro Mazzola vinceva il ballottaggio e, per 56 voti, sfilava la fascia da Primo cittadino allo sconfitto Giulivi: la tensione pre-ballottaggio, la stretta di mano tra i due candidati, l’Amico in Comune che entra in Comune.
Sembra ieri, e invece son passati tre anni e qualche mese: tanto che, a vederla da un altro punto di vista, a meno di ventiquattro mesi dalla prevista scadenza di fine mandato, per l’amministrazione “Mazzola-1” si avvicina la volata finale.
Come un politico tarquiniese mi raccontava, qualche mese fa, il corso dei cinque anni di un’amministrazione può, infatti, dividersi in tre grandi periodi: al primo anno – che è quasi una luna di miele, tra entusiasmi, idee e progetti – fanno seguito due o tre di lavoro faticoso e snervante, fatti di contrasti, problemi, malumori e mal di pancia vari. Tanto che, alla fatidica volata finale, si arriva coi nervi tesi, anche perché – parole sue – ognuno, tra consiglieri e assessori, in quei fatidici ultimi mesi, vuole soldi, visibilità ed autonomia per guadagnarsi, coi gomiti, la migliore posizione in vista di un turno elettorale sempre più incombente.
E per Mazzola&Co, tra poco, sarà ora d’iniziare questa solfa, mentre sui giornali s’inizierà a parlare di toto candidature e salirà la tensione per un nuovo, ritorno alle urne.
A meno che, tale solfa, non sia già iniziata: in fondo, è ben noto che, tra l’acquisizione in giunta di qualche forza politica nuova ed i contrasti con qualche (scomodo) personaggio già “in squadra”, gli equilibri di coalizione andranno ricostruiti quasi in toto.
Secondo alcuni, insomma, in vista delle sabbie mobili dell’ultimo anno di governo, Mazzola vorrebbe garantirsi la massima serenità possibile, per quei dodici mesi; e per farlo, starebbe discutendo con le forze di maggioranza una sorta di documento “programmatico” destinato a guidare l’amministrazione sino all’approvazione, l’anno prossimo, dell’ultimo documento di bilancio. Tale e tanta sarebbe la voglia di sereno del Primo cittadino, che in ballo, in queste riunioni di maggioranza, vi sarebbe anche la richiesta, rivolta alle forze di coalizione, a garantire sin da ora la sua ricandidatura: un passaggio che – stando alle voci dei corridoi politici – non avrebbe ancora trovato il necessario avallo da parte di qualcuno degli interlocutori politici.
Difficile capire se tali spifferi possano corrispondere a realtà; più facile credere, ad ogni modo, che alla fine Mazzola sarà di nuovo ai nastri di partenza della prossima corsa elettorale.
Ad ogni modo, a quanto pare, mentre in Città appaiono le prime strisce rosa, il cielo “politico” per l’amministrazione sembra non essere del tutto azzurro.
Stefano Tienforti