(f.e.) Mercato dell’anguria: situazione drammatica con vendite bloccate, prodotto che lentamente deperisce nei magazzini e campi abbandonati. I trasformatori e i produttori della zona lanciano l’allarme chiedendo alla Camera di Commercio e alle associazioni sindacali di intervenire per tutelare le eccellenze locali. “Non si può far finta di nulla. Qui rischia di chiudere un intero settore a causa di un terrorismo mediatico che ha bloccato l’intero comparto. Se il cocomero non va non ci rimettiamo solamente noi ma l’intero indotto economico locale verrà fortemente penalizzato”.
A seguito della notizia diffusa dai mass media nella quale si spiegava come una decina di persone nel Sud Italia è finita all’ospedale dopo aver mangiato cocomero probabilmente irrigato con acque contaminate, le vendite hanno avuto una flessione di circa l’80 per cento. Risultato: campi abbandonati e prodotto indirizzato per salvare il salvabile a biomassa. “Non si può fare di tutta un’erba un fascio. – tuonano – Già siamo costretti a lottare in maniera impari con la grande distribuzione che impone prezzi veramente irrisori, poi se nessuno ci tutela. Occorre creare un marchio che certifichi la qualità dell’anguria della Maremma, fatta con acque irrigue fornite dal Consorzio di Bonifica controllate periodicamente e con terreni che rispettano il ciclo colturale evitando la monosuccessione, come invece succede in altre zone. Il consumatore deve sapere la provenienza del prodotto che va ad acquistare e deve poter scegliere se puntare sulla qualità certificata oppure se vuole, a suo rischio e pericolo, acquistare prodotto, anche a prezzo più contenuto, del quale non vi è nessuna certezza della provenienza e delle qualità”.
Una crisi che potrebbe avere forti ripercussioni su tutto l’indotto. “Se la situazione permane questa diventa difficile pensare di continuare ad investire su questo territorio. –concludono- Ci duole dirlo perché l’anguria prodotta a Tarquinia e nelle zone limitrofe è veramente eccellente, una spanna sopra gli altri territori che hanno la stessa vocazione. Però se la qualità non viene tutelata, anzi viene bastonata, è quasi inevitabile prendere altre vie con serissime ripercussioni su tutto l’indotto locali, dai vivai ai trasporti, dalla manodopera ai contoterzisti.