I cinque colpi di pala sono i gol rifilati al Rieti e le tre pepite d’oro i 3 punti inaspettati, preziosissimi e meritati che i ragazzi di Mister Gufi hanno strappato alla terza in classifica del più rognoso girone del campionato Eccellenza. Cominciamo dalle ore 11 di domenica 30 ottobre: nelle chiacchiere da bar che si fanno al campo, che sono peggio di quelle che si fanno al bar, tutti a mettere in evidenza che al Rieti mancavano 4 giocatori. Nessuno si ricordava che la Corneto Tarquinia giocava senza Capitan Bellucci, Giammusso, Perugini e Celestini, quatto titolari, giocatori importanti per il gioco di tutta la squadra.
Il Santiago Polveròn è in versione acquitrino e gli ospiti, abituati al velluto, si trovano subito a disagio. Ne approfitta il grande Giovanni Cruciani da Montalto, terzino esordiente che rubata palla al Rieti, lancia Giorgi che lancia Spirito, che lancia Bisozzi, che lancia un bolide che si insacca dietro un basito Giordani 1 a 0, siamo al 14 minuto del primo tempo.
Il Rieti perde immediatamente la testa e la giusta punizione arriva al 40’ circa, su rigore trasformato dal grande Dario Spirito che ha giocato da par suo per tutta la gara.
Nella ripresa, i reatini rimasti in dieci, complice l’ennesima intemperanza, subiscono la pressione etrusca e raramente si rendono pericolosi in contropiede, prima del quarto d’ora una prodezza di Bisozzi, porta a tre le reti dei locali. A questo punto della gara, il Rieti merita un plauso: invece di mollare lotta su tutti i palloni, tanto che Mancini, dopo una galoppata di settanta metri tira imparabilmente e accorcia le distanze. 3 a 1.
Il Rieti insiste ma un gran gol di Giorgi con stacco di testa vincente su assist di Bisozzi e una bella rete su azione personale di Emiliani chiudono definitivamente il conto.
Una partita bellissima, vibrante e mai noiosa. Peccato per chi non c’era. La Corneto Tarquinia ha ancora molto da dire in questo campionato. Unica nota negativa: il giovane portiere Casali si è infortunato e si sospetta una frattura del quinto metatarso. Peccato, è un grande. In bocca al lupo da tutti noi.
Attilio Rosati