Riceviamo e pubblichiamo
Abbiamo trovato molto interessante la replica del sindaco Mazzola e del suo vice Bacciardi, soprattutto, per ciò che concerne i rilievi che avevamo sollevato in previsione dell’atto che, in tutta fretta, hanno fatto passare sotto il naso della cittadinanza tarquiniese. Leggiamo, infatti, che i nostri sospetti erano più che fondati: la variante “commerciale” al piano per la “zona industriale” di Pian d’Organo e Pian dei Cipressi è roba che interessa non si sa bene quali investitori definiti dai due “istituzionali italiane e grandissime realtà economiche”. Il sindaco e l’assessore, perciò, sanno qualcosa che non hanno voluto rivelare né al Consiglio comunale né alla cittadinanza e, men che meno, alla categoria dei commercianti e questo si comprende bene quando dichiarano: “Non ci sarà quindi nessun danno economico per i commercianti della nostra città, in quanto le attività che s’insedieranno sono completamente differenti”.
Bene, allora, se per loro la logica non è una strada troppo impervia e tengono alla residuale credibilità da politici, anche di fronte ai loro stessi elettori, li sfidiamo a riferire con chiarezza e apertamente quali sono queste “attività che s’insedieranno”. Quelli che “L’Amministrazione lavora alla luce del sole” riferiscano anche da quanto tempo sanno quali siano le “attività” e come hanno fatto a saperlo in anticipo rispetto all’approvazione della variante in Consiglio, visto che persino la data e l’ora della pubblicazione delle loro pretestuose lagnanze, esposte prima dell’adunanza consiliare (es. Viterbo News ore 15.19 del 19 Luglio 2013), evidenziano il fatto che, almeno i due, sapevano in precedenza chi speculerà sul plusvalore apportato da una simile operazione sui terreni “ex industriali”.
Ci dicano, e dicano anche alla cittadinanza quindi, in cosa consisteranno le ignote “attività” e, a seguire, se anche gli investimenti che intendono “attrarre” non siano, per caso, già stati “attratti” con eventuale e precoce sollecitudine – da chi, ribadiamo, non è stato reso noto – per sospingere l’amministrazione verso la scelta della “variante”.
In conclusione, un consiglio al sindaco Mauro Mazzola: dare del fautore di “terrorismo” – a mezzo stampa – a chi chiede chiarimenti in nome di cittadini preoccupati non è esattamente un complimento, per questo, oltre un chiarimento de visu, si riterrebbero opportune pubbliche scuse; in alternativa, ci riserviamo di ottenerle nelle sedi opportune.
Cesare M. Celletti
Consigliere capogruppo Movimento 5 Stelle Tarquinia