Riceviamo e pubblichiamo
Mentre il Movimento 5 stelle sta organizzando gli incontri per la campagna elettorale, con l’impegno dei propri attivisti e le minime risorse economiche disponibili, provenienti da contributi volontari, il PD annuncia l’arrivo a Tarquinia di Nicola Zingaretti che, ancora presidente della Provincia, ambisce alla presidenza della Regione Lazio.
Sarebbe l’occasione per chiarire agli elettori alcuni tratti “misteriosi” della sua candidatura regionale ma, ne siamo certi, nessuno eccetto noi s’interrogherà sul come e sul perché sia proprio lui il candidato presidente del PD nel Lazio. Magari non parlerà per niente del fatto che la sua candidatura è stata “calata dall’alto” e che non è passata attraverso la farsa delle “primarie” del PD per la Regione; “primarie” che, invece, hanno visto il suo ospite, il sindaco Mazzola, “impiombare”, facendolo giungere ben ultimo nella competizione “primaria” per le regionali, l’unico possibile candidato consigliere tarquiniese del PD alla Regione Lazio, Alessandro Dinelli, vicesegretario provinciale del PD, con tanto di pubblico sostegno – e 94 voti – a favore della sua collega martana Lucia Catanesi. Della serie: “l’unità” e la coesione di un partito.
Punti questi che, sicuramente, non saranno chiariti spontaneamente né dal presidente Zingaretti né dal sindaco Mazzola. Punti che si aggiungeranno all’oscurità dei giochi di potere tipici di un partito che governa per alimentare sé stesso, sempre e comunque, anche attraverso gli scandali che lo coinvolgono, al pari del PDL, sempre più da vicino. Quelli “democratici”, ci riferiamo alla faccenda dell’associazione Comitato Provvisorio Pd Lazio. Se fosse vero quanto fatto come presidente della Provincia, “Immagina” che potrebbe fare da presidente della Regione… A breve, una riflessione su Francesco Storace.
Cesare M. Celletti
Movimento 5 Stelle Tarquinia