Riceviamo e pubblichiamo
Sono costretto, mio malgrado, a replicare al sindaco Mazzola che insiste, con improvvide uscite sulla stampa, nell’attaccare incomprensibilmente il Movimento 5 Stelle nell’insieme e, in particolare, il suo collega Federico Pizzarotti, sindaco di Parma.
Come al solito non la racconta tutta, Mazzola. Non dice ad esempio che se a Parma c’è un sindaco del M5S è perché prima il PD e poi il PDL hanno miseramente fallito, creando una voragine nel bilancio comunale; con l’ultimo sindaco (PDL) arrestato tre mesi fa. Si paragona a Pizzarotti, ma non dice che, mentre quest’ultimo ha ereditato un bilancio in rosso di circa 900 milioni di Euro (Parma conta circa 180.000 abitanti), lui (Mazzola) ha amministrato Tarquinia (16.800 abitanti) negli ultimi quattro anni con un “plus” di circa 15 milioni di Euro gentilmente messi a disposizione da Enel – non si sa (ufficialmente) per quale motivo. Parla di “stangata senza precedenti” di Pizzarotti dimenticando che lo stesso sindaco di Parma, col primo atto della sua giunta, si è preoccupato di pagare 80 milioni di Euro ai fornitori del Comune, dando così respiro a molte aziende in crisi di liquidità, salvaguardando parecchi posti di lavoro. Non sa, probabilmente, il poco informato Mazzola, che nelle ultime elezioni in cui lui è stato sonoramente “bocciato” dai Tarquiniesi, il gradimento del sindaco Pizzarotti è salito del 9% a Parma (e questo non è un sondaggio, sono voti reali).
Replico, comunque, anche per esprimergli la mia solidarietà per la serenità che ha perduto da quando il suo partito, il PD, gli ha sbarrato la strada per ulteriori avanzamenti di carriera politica; da quando, cioè, non ha avuto nessuna possibilità di potersi candidare al Parlamento o alla Regione. Aggiungo che a nulla gli ha giovato, reagendo all’indifferenza mostratagli dal suo partito per le sue ambizioni, l’aver contribuito con un gesto di stizza a “trombare” il suo ex presidente del Consiglio comunale, il “giovane” tarquiniese Alessandro Dinelli, candidato alle primarie del PD come consigliere per la Regione Lazio.
Mazzola, evidentemente sempre più scosso dall’isolamento che lui stesso ha prodotto, deve essersi ulteriormente depresso constatando che la città da lui amministrata si è finalmente accorta che poi tanto bene non lo fa, visto che, sindaco e partito, sono stati “puniti” con un bel secondo posto alle recenti elezioni politiche. Proprio qui, nel suo “feudo”, ma anche nell’unica città della regione dove è presente, attivo e rappresentato il M5S con un consigliere comunale le percentuali di consenso elettorale per il Movimento hanno superato di svariati punti la media nazionale; questo per l’affranto “primo cittadino” deve essere stato un vero smacco. O che gli sia rimasto indigesto il “boccone” dell’elezione della nostra concittadina, Silvia Blasi, consigliere regionale per il M5S, peraltro, tra la schiera di candidati del Movimento nell’intero Lazio, la più votata? Non lo so ma, mi piacerebbe saperlo.
Comunque, da quelle sconclusionate note che sempre più frequentemente vengono diramate dalla casa comunale, si è capita una cosa: secondo Mazzola i problemi tarquiniesi, di cui la sua giunta non riesce a farsi carico – il lavoro in primis – e per i quali non fornisce mai una comprensibile risposta, sono dovuti al “cattivo” comportamento di Pizzarotti, il sindaco di Parma. Voglio augurarmi che, almeno lui, uno dei famosi 5.000 posti di lavoro, annunciati su un manifesto elettorale se lo sia riservato per il suo futuro; un futuro che appare sempre più incerto e, sicuramente, più dispendioso.
Cesare M. Celletti
Consigliere Portavoce M5S Tarquinia