Riceviamo e pubblichiamo
Il Presidente Antonelli si firma stavolta “Università Agraria”, lasciando intendere con questo particolare quanto poco si fidi esso stesso di ciò che ha scritto nascondendo, come uno struzzo, la testa sotto la sabbia.
Per evitare menzogne troppo palesi, lui che di cifre con il suo fido pallottoliere se ne intende, ha deciso di spararne solo una che, il caso vuole, non sia ascrivibile al bilancio dell’Ente. Tirare in ballo la società che si è aggiudicata il bando, da parte sua, è un meschino e tragicomico tentativo di nascondere ancora una volta le sue responsabilità. I cittadini, che saranno certamente felici di sapere che c’è ancora chi ha voglia di investire nel territorio, meritano chiarezza sulla gestione delle risorse pubbliche. Qualora mi si voglia tacciare di aver riferito cifre non veritiere, prego lo si faccia con numeri alla mano e non sbandierando come al solito presunti risultati che poi non arrivano mai. Da consigliere mi affido a ciò che leggo sugli atti che l’amministrazione ratifica quindi delle due una: o i primi caldi hanno giocato brutti scherzi al Presidente che non sa più leggere ciò che approva oppure i documenti che mi arrivano sono diversi dai suoi. Ed entrambe le ipotesi non mi lasciano tranquillo. Il Verbale di deliberazione della Giunta Esecutiva n. 97 del 13 Giugno 2014 al punto 1 dell’articolo 7 riferisce di un canone mensile di 550 euro, inferiore a quello di un appartamento con due bagni a Tarquinia. Da questo si deduce quanto i lavori siano effettivamente indietro nonostante le mostruose cifre già spese dall’Ente, certificate dalla lunghissima lista di adempimenti a carico della società aggiudicatrice riportate nel summenzionato verbale.
Quindi, augurando come già fatto il più grande successo alla Villaggio del Buttero che col suo progetto saprà di certo valorizzare un’area importante del nostro territorio, torniamo a far presente come la cifra spesa dall’Ente sia stata catastroficamente eccessiva sia in ottica di quanto realizzato, sia in ottica di un rientro economico. Uno schiaffo, insomma, a chi la crisi economica la sente e la sperimenta ogni giorno sulla propria pelle.
In fine chiedo che la si smetta una volta per tutte di giustificare una gestione sconsiderata tirando in ballo ogni volta soggetti terzi che nulla hanno a che vedere con le critiche, fondate e costruttive, che vengono mosse.
Manuel Catini
Consigliere Forza Italia
Università Agraria Tarquinia